Troppo Dentifricio fa Male?
Utilizzare troppo dentifricio non comporta alcun vantaggio ed in particolari casi può addirittura rivelarsi controproducente.
Imitando le quantità di dentifricio utilizzate negli spot pubblicitari diviene concreto il rischio di utilizzarne troppo, il che può compromettere l'efficacia delle pratiche di igiene orale domiciliare.
Scopriamo perché.
La sensazione di freschezza regalata da dosi importanti di dentifricio può ad esempio dare l'illusione che i denti siano stati perfettamente puliti, quando in realtà non lo sono.
Di per sé, il dentifricio non pulisce i denti e dev'essere considerato un coadiuvante dello spazzolino, non viceversa.
Troppo dentifricio produce molta schiuma e tende a irritare le mucose, inducendo l'utilizzatore a sputare dopo pochi secondi dall'inizio dello spazzolamento; chiaramente, se a ciò non fa seguito la ripresa dello spazzolamento, l'igiene orale risulterà incompleta. Questo perché l'utilizzo per pochi secondi dello spazzolino non è in grado di rimuovere efficacemente la placca da tutti i denti; non a caso, i dentisti raccomandano di spazzolare i denti almeno due minuti, meglio tre, spazzolando un dente per volta senza passare velocemente da uno all'altro.
Ricordiamo brevemente che il metodo corretto per spazzolare i denti prevede movimenti perpendicolari alle gengive, non troppo energici e con lo spazzolino inclinato di 45°. Per la pulizia dell'arcata superiore bisognerà quindi procedere dall'alto verso il basso, viceversa per quella inferiore. Almeno una volta al giorno, lo spazzolamento dev'essere rigorosamente preceduto o seguito dall'uso del filo interdentale.
Comune è anche l'abitudine di utilizzare troppo dentifricio nella convinzione che questo possa combattere l'alito cattivo. In realtà il dentifricio non cura la causa del problema, ma ne annulla semplicemente gli effetti, andando soltanto a mascherare i cattivi odori.
I problemi di alito cattivo sono prodotti dalla flora microbica residente nei denti e soprattutto nel dorso della lingua. La pulizia linguale, quindi, è consigliata soprattutto ai pazienti affetti da alitosi, anche se, vista la sua importanza nell'equilibrio microbico dell'intero cavo orale, dovrebbe rientrare nelle operazioni d'igiene di tutta la popolazione.
Il tipo di spazzolino, insieme alla durata e alla tecnica di spazzolamento sono quindi ben più importanti della quantità di dentifricio impiegata.
Quanto Dentifricio Usare
Un'altro problema dell'utilizzare troppo dentifricio si manifesta nel caso il prodotto utilizzato sia ricco di fluoro; soprattutto nei bambini, specie se l'alimentazione è già ricca di questo minerale, l'ingestione ripetuta di piccole dosi di dentifricio può portare alla fluorosi. Si tratta di una patologia in cui i denti appaiono giallognoli e in casi estremi possono cadere.
Per questo motivo, ai genitori è consigliabile un'accurata supervisione della quantità di dentifricio utilizzata dal bambino nei primi anni di vita; a tal proposito per ridurre al minimo il rischio di fluorosi i dentisti sottolineano come la quantità di dentifricio da utilizzare a questa età debba avere la dimensione di un pisello (pea-size).
Negli adulti, invece, può essere considerata sufficiente una quantità di dentifricio delle dimensioni di un fagiolo.
Lavarsi i denti senza dentifricio
Molti dentisti raccomandano di iniziare a spazzolare i denti senza dentifricio. In particolare, per una pulizia accurata, i denti dovrebbero essere lavati prima senza dentifricio e poi con esso.
L'utilità della cosiddetta spazzolatura a secco sarebbe giustificata dal fatto che lo spazzolino, usato da solo, effettua una migliore pulizia meccanica, che andrà poi completata dal dentifricio, contenente detergenti specifici e altre sostanze utili per la salute dei denti.
Le ostilità nei confronti del dentifricio derivano da quella tanto apprezzata sensazione di freschezza e di pulizia, regalata dal suo utilizzo generoso; percepire denti lisci e un alito fresco, infatti, non è una garanzia assoluta che la placca sia stata correttamente rimossa, anzi, nella maggior parte dei casi è solo un'illusione.
Ecco quindi che passare lo spazzolino senza dentifricio sui denti fa sì che il soggetto impari a riconoscere la placca, a trovarla e a rimuoverla, apprendendo così la corretta tecnica di spazzolamento. Allo stesso scopo, terminata la pulizia a secco possono essere inizialmente usate pastiglie rivelatrici della placca, per capire se lo spazzolamento senza dentifricio è stato efficace oppure no.
La raccomandazione di iniziare a lavarsi i denti senza dentifricio è valida soprattutto per i bambini (che devono imparare la corretta tecnica di spazzolamento). Per i neonati fino al primo anno di vita, invece, i genitori dovrebbero spazzolare i denti dei piccoli senza dentifricio (che non va quindi impiegato né prima né dopo); questo per evitare problemi di fluorosi derivanti dall'ingestione del prodotto.
Negli adulti e nei bambini, completata la spazzolatura a secco, anche della lingua (molto importante per prevenire l'alitosi) è bene applicare sullo spazzolino il dentifricio indicato dal dentista, utile a seconda dei casi per l'apporto di fluoro o di altri principi attivi importanti per la salute dei denti. In ogni caso, non serve utilizzare molto dentrifricio; le quantità suggerite dai dentisti sono ben inferiori a quelle mostrate dagli spot pubblicitari: 1 centimetro circa per gli adulti, un pisello nei bambini.
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Ricorda: è possibile lavare correttamente i denti senza dentifricio, ma non senza lo spazzolino! Il dentifricio è solo un coadiuvante della pulizia, quello che conta è l'azione di sfregamento delle setole dello spazzolino, che possono solo essere coadiuvate dall'effetto di sospensione delle particelle di sporco operata dal dentifricio.
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