Generalità
L'alopecia è una malattia che porta alla perdita parziale o totale di capelli e peli. Nelle sue varie forme, tale condizione è estremamente diffusa tra la popolazione.
Le cause che possono indurre una caduta dei capelli patologica sono numerose: comportamenti scorretti, traumi meccanici subiti dalla chioma, diete drastiche, disfunzioni ormonali e varie malattie sistemiche.
Per tali motivi, quando la perdita media giornaliera supera i 100 capelli e si protrae a lungo (oltre 4 settimane), è importante non sottovalutare il problema e rivolgersi al proprio medico per intervenire nel modo più corretto. Solo con un quadro molto preciso, infatti, è possibile scegliere la terapia più mirata e prospettare un obiettivo realmente raggiungibile.
Prima di tutto, il trattamento dell'alopecia dipende dalla diagnosi, ma anche da altri parametri, quali l'età, il sesso e la gravità della condizione.
In molti casi, l'alopecia è gestibile, soprattutto nelle sue fasi iniziali, con terapie farmacologiche in grado di arrestare la caduta o indurre una ricrescita del capello. All'assunzione di farmaci specifici, poi, è possibile associare trattamenti cosmetici (come lozioni, shampoo e fiale), integratori per bocca ed altre terapie locali (laser, PRP/Plasma Ricco di Piastrine ecc.), a seconda delle necessità del paziente.
Il termine “alopecia” deriva dal greco alopex, cioè volpe e nasce dal fatto che l'animale ha una muta molto evidente, durante la quale perde il pelo a chiazze.
Cos'è
L'alopecia è una condizione patologica caratterizzata dalla degradazione della qualità dei capelli, e dal loro progressivo diradamento o scomparsa. Oltre alle conseguenze fisiche, ciò comporta problemi psicologici non indifferenti.
Principali forme di alopecia
Se considerato da solo, il termine “alopecia” è estremamente generico: questo può essere utilizzato, infatti, per indicare una serie di patologie molto diverse tra loro, sia dal punto di vista delle cause, che del decorso, per non parlare della terapia.
In base alla distribuzione topografica del diradamento, ad esempio, si osservano alopecie circoscritte e diffuse. A seconda della reversibilità o meno del processo, invece, si distinguono alopecie temporanee (caratterizzate, cioè, dalla transitoria inibizione funzionale della papilla germinativa del capello) e definitive (cicatriziali).
Per semplificare, l'alopecia si può classificare in quattro grandi tipologie:
- Androgenetica;
- Areata;
- Cicatriziale;
- Da chemioterapici.
Alopecia andogenetica
L'alopecia androgenetica, comunemente nota come calvizie, è la forma più comune della malattia: colpisce l'80% degli uomini e il 40-50% delle donne (in particolar modo, dopo la menopausa).
Negli uomini, l'alopecia androgenetica è caratterizzata da un diradamento progressivo dei capelli, che parte dall'attaccatura delle tempie (impropriamente definita “stempiatura”) e dalla zona apicale della testa (“chierica”), per poi estendersi gradualmente su tutto il cranio, con eccezione della regione sopra le orecchie; nelle donne, invece, l'alopecia androgenetica è è caratterizzata dal diradamento diffuso della parte alta della testa.
L'alopecia androgenetica è causata dalla combinazione di fattori ormonali e genetici: in soggetti predisposti, infatti, la malattia è determinata dall'eccessiva sensibilità dei follicoli pilo-sebacei agli ormoni androgeni, che porta i capelli a indebolirsi progressivamente. In altri termini, la sovrabbondante presenza di diidrotestosterone (DHT) risulta altamente dannosa per la capigliatura: dapprima, l'ormone agisce accorciando la fase di crescita (anagen), poi provocando una progressiva miniaturizzazione del follicolo, che produrrà uno stelo sempre più assottigliato, fino a raggiungere l'atrofia. Se non si interviene per tempo, questo processo progredisce inarrestabilmente, con velocità e gravità dipendente dalla propria predisposizione genetica.
Fortunatamente, però, esistono vari trattamenti farmacologici (sistemici e topici) che possono rallentare o arrestare il decorso della malattia. Tra questi rimedi, c'è il minoxidil. Questa molecola è usata per combattere l'alopecia androgenetica - sia negli uomini, che nelle donne - nelle prime fasi della malattia. Con tale trattamento, i primi risultati iniziano a vedersi 3-6 mesi dopo l'inizio della somministrazione, a patto che l'uso del farmaco sia continuativo.
Altra molecola utilizzata è la finasteride a basso dosaggio, che funziona, però, solo per la calvizie di tipo maschile, inibendo la conversione del testosterone a diidrotestosterone.
In entrambi i casi, sono possibili effetti collaterali, come il calo della libido e la perdita dell'erezione (soprattutto per la finasteride) e disturbi legati a cali pressori (per il minoxidil), che tendono, però, a scomparire alla fine del trattamento.
La terapia medica può essere utilizzata in combinazione con cosmetici anticaduta (fiale, sieri, lozioni, shampoo ecc.), affinché possano agire sinergicamente per favorire la ricrescita dei capelli.
Oltre ai trattamenti farmacologici esistono, comunque, altri possibili interventi, come l'autotrapianto di capelli, che si associa quasi sempre ad ottimi risultati.
Alopecia areata
L'alopecia areata è caratterizzata dall'improvvisa perdita dei capelli a chiazze, in una o più aree circoscritte del cuoio capelluto. A differenza della forma androgenetica, questa malattia ha un'origine autoimmune. Significa che un fattore scatenante (ancora ignoto) innesca uno sconvolgimento nelle difese immunitarie, che attaccano per errore i follicoli pilo-sebacei, impedendo la corretta produzione dei capelli. Viene così a determinarsi una brusca interruzione della fase anagen (cioè di crescita) che causa la perdita dei capelli a chiazze.
In ogni caso, l'alopecia areata provoca una perdita di capelli non cicatriziale (cioè non provoca mai una distruzione definitiva dei follicoli piliferi coinvolti).
Inoltre, l'affezione non determina mai un'atrofia o una riduzione dei follicoli: significa che in qualsiasi momento, sotto l'effetto delle terapie o spontaneamente, i capelli caduti possono ricrescere.
L'alopecia areata insorge soprattutto durante l'infanzia o in giovane età. Il decorso della malattia è molto variabile: in alcuni casi, va incontro a una remissione spontanea (senza conseguenze); altre volte, si ripresenta ciclicamente o evolve in forme recidivanti o croniche, più estese.
Purtroppo, l'alopecia areata non è semplice da trattare; non esiste una cura definitiva e le terapie hanno esito imprevedibile e variabile da soggetto a soggetto.
Di solito, nelle forme acute si usa il cortisone, con l'obiettivo di attenuare la risposta immunitaria. Le forme croniche sono trattate, invece, con l'immunoterapia topica. Quest'ultimo approccio induce una modesta dermatite allergica da contatto sul cuoio capelluto, che distoglie le difese immunitarie dall'aggressione ai follicoli.
Altre forme di alopecia
- Diverso ancora è il discorso per l'alopecia da chemioterapici, dovuta alle terapie farmacologiche antitumorali. Gran parte di questi farmaci causa, infatti, una caduta acuta di quasi tutti i capelli, in quanto i chemioterapici bloccano l'attività dei follicoli in fase anagen, facendo sì che il fusto si spezzi a livello del bulbo.
Al termine della chemioterapia i capelli ricrescono completamente (anche se a volte possono avere un colore e una forma differenti).
- Altra forma è l'alopecia cicatriziale, conseguenza di malattie infiammatorie che distruggono definitivamente i follicoli.
La più frequente di queste malattie è il lichen plano pilare. Purtroppo, i capelli persi non possono essere riacquistati, in quanto i follicoli sono stati distrutti e il danno è irreversibile. Solo in alcuni casi, è possibile arrestare la progressione della malattia ed evitare che le chiazze alopeciche si ingrandiscano mediante la somministrazione di cortisone per via sistemica.
Telogen effluvium
Altra forma di caduta dei capelli anomala è il cosiddetto telogen effluvium, che si manifesta episodicamente, a seguito di eventi come: febbre alta, dimagrimenti improvvisi, interventi chirurgici, trattamenti farmacologici, malattie generali, post partum e stress acuti.
Il telogen effluvium è la conseguenza del simultaneo passaggio di un elevato numero di follicoli pilo-sebacei dalla fase di crescita (anagen) a quella di riposo.
Diagnosi
Come distinguere le varie forme?
La diagnosi di alopecia può essere confermata attraverso alcuni esami del capello, quali il pull test, la dermatoscopia ed il tricogramma; è importante, infatti, esaminare al microscopio i capelli che cadono e confermare che si tratta di capelli in telogen, in quanto un'aumentata caduta di capelli può essere segno di molte patologie, con cause e risposte ai trattamenti molto diverse.
- Il pull test permette di valutare se la caduta dei capelli è normale o eccessivamente aumentata. Il test viene effettuato in diverse aree del cuoio capelluto dal dermatologo, che esercita con la mano una leggera trazione; quando si estraggono meno di 6-10 capelli, il risultato del test è considerato nella norma. Per una corretta interpretazione, è necessario che i capelli siano puliti.
- La dermatoscopia del cuoio capelluto è lo strumento diagnostico più valido per la diagnosi di alopecia androgenetica. Questo esame non invasivo prevede l'uso di una videocamera collegata a un monitor, che consente di memorizzare le immagini acquisite. Con questa tecnica si evidenziano le condizioni del cuoio capelluto e la variabilità del diametro del capello, che rappresenta il segno precoce della malattia. Se la dermatoscopia dimostra una variabilità maggiore al 20% è possibile formulare la diagnosi, anche se la capigliatura è in apparenza molto folta.
- Il tricogramma consente, poi, di distinguere con precisione la percentuale di capelli in anagen, cioè in crescita, rispetto a quelli in telogen che stanno per cadere. Per l'analisi, viene strappato un piccolo ciuffo di capelli con un'apposita pinza, per essere osservato al microscopio.
Campanelli d'allarme
Capelli folti, resistenti e lucidi sono un segno di benessere. Per tale motivo, quando ne cadono più di 100 al giorno, per oltre 2-3 mesi, è bene controllare il proprio stato di salute generale.
Bisogna sottolineare che le moderne tecniche diagnostiche consentono ormai di determinare precisamente la natura della caduta dei capelli, scegliendo così, con la consulenza di un medico esperto, la terapia più appropriata.
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