Generalità
Nome scientifico
Camellia sinensis (o Thea sinensis L.)
Famiglia
Theaceae
Sinonimi
Il tè si può trovare indicato anche con la parola "the" o con la parola inglese "tea".
Parte utilizzata in Erboristeria
La droga è costituita dalle foglie essiccate della pianta di tè.
Se le foglie subiscono un processo di fermentazione prima dell'essiccamento, si ottiene il cosiddetto tè nero; se le foglie non vengono fermentate prima dell'essiccamento, invece, si ottiene il tè verde.
Origine
Il tè è originario della Cina, ma è largamente coltivato anche in India, Sri Lanka, Indonesia, Giappone, Kenya, Turchia, Pakistan, Malawi e Argentina.
Descrizione botanica
Allo stato selvatico la pianta di tè può raggiungere anche i 10 metri di altezza, ma nelle coltivazioni viene mantenuto allo stato arbustaceo per facilitare la raccolta delle foglie.
Le foglie sono verdi e seghettate ai margini. I fiori sono di colore bianco-rosa e sono profumati. Il frutto è una capsula.
Principi Attivi
- Alcaloidi xantinici, fra cui troviamo caffeina (chiamata anche teina), teobromina e teofillina.
- Saponine.
- Tannini catechinici.
- Flavonoidi.
- Derivati dell'acido caffeico.
- Minerali.
- Olio essenziale.
Proprietà
Al tè vengono attribuite proprietà astringenti, antiossidanti, antimicrobiche, antivirali e stimolanti il sistema nervoso centrale.
La caffeina in esso contenuta è la responsabile di molte delle suddette proprietà. Più nel dettaglio, la caffeina agisce come stimolante, aumenta la diuresi, ha un effetto inotropo positivo (cioè aumenta la forza di contrazione del cuore), favorisce la secrezione dei succhi gastrici e promuove la glicolisi e la lipolisi.
L'azione astringente e antidiarroica abitualmente attribuita al tè, invece, è da imputarsi ai tannini in esso contenuti.
Inoltre, sono stati condotti vari studi che hanno dimostrato che il tè verde può essere un valido alleato nella prevenzione di alcune tipologie di tumori.
Altri studi ancora, hanno invece messo in evidenza le proprietà antimicrobiche del tè. Da questi studi, infatti, è emerso che il tè è in grado di inibire la crescita di batteri come lo Streptococcus salivarius, lo Streptococcus mutans e l'Escherichia coli.
Infine, uno studio ha dimostrato come l'estratto di tè oolong (ottenuto dalle foglie di tè semifermentate) può essere utile nella prevenzione del deposito della placca dentale e, di conseguenza, nella prevenzione della formazione delle carie.
Tuttavia, nonostante le evidenze scientifiche che provano l'efficacia del tè nella prevenzione di tumori e nella prevenzione dell'insorgenza di carie dentali, queste applicazioni mediche non sono ancora state approvate.
Effetti Collaterali
Il tè alle dosi comunemente utilizzate non dovrebbe creare effetti collaterali di nessun tipo.
Al contrario, in caso di un eccessivo consumo di tè, possono manifestarsi effetti collaterali come irritazione gastrica, iperacidità, diminuzione dell'appetito, costipazione o diarrea.
Inoltre, l'uso eccessivo di tè può portare a una conseguente assunzione eccessiva di caffeina. Con dosi giornaliere di caffeina superiori a 1.5 g possono manifestarsi sintomi quali irrequietezza, agitazione, palpitazioni, irritabilità, insonnia, mal di testa, vomito, diarrea e perdita di appetito.
Infine, in caso di sovradosaggio da tè, i sintomi che possono comparire sono nausea e spasmi addominali.
L'utilizzo del tè da parte di persone affette da disturbi cardiovascolari, da patologie renali o da iperfunzione tiroidea dovrebbe essere effettuato con cautela.
L'assunzione di tè deve, invece, essere evitata da parte di soggetti affetti da gastrite o ulcera peptica.
Gravidanza e allattamento
L'uso del tè in gravidanza dovrebbe essere limitato.
L'utilizzo del tè da parte di donne che allattano al seno, invece, dovrebbe essere evitato poiché la caffeina in esso contenuto può causare disturbi del sonno nei neonati.
Interazioni farmacologiche
Il tè può interferire con l'attività di numerosi farmaci, fra cui ricordiamo:
- IMAO (inibitori delle monoamino ossidasi, farmaci impiegati nel trattamento della depressione e del morbo di Parkinson), poiché il tè assunto in concomitanza a tali farmaci può aumentare il rischio d'insorgenza di crisi ipertensive;
- Anticoagulanti orali, in quanto il tè ne riduce l'attività;
- Litio (utilizzato per il trattamento dei disturbi bipolari), poiché il tè ne diminuisce la concentrazione sanguigna;
- Aspirina, in quanto il tè ne aumenta la biodisponibilità.
Inoltre, farmaci quali contraccettivi orali, cimetidina (un farmaco utilizzato contro l'ulcera gastrica), fluconazolo (un farmaco antifungino), chinoloni e macrolidi (farmaci antibatterici) sono in grado di inibire il metabolismo della caffeina, causando così un potenziale aumento dei suoi effetti stimolanti.
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