Isoflavoni di Soia | Funzionano in Menopausa? Fanno Male?

In questo articolo parliamo degli Isoflavoni di Soia, delle loro Funzioni e Proprietà. Con Evidenze Scientifiche sui potenziali Benefici degli Isoflavoni di Soia in Menopausa, Modo d'Uso Corretto e Possibili Effetti Collaterali

Isoflavoni di Soia
Supervisione Scientifica a Cura del Dottor Gilles Ferraresi - Ultima revisione dell'articolo:

Cosa Sono

Gli isoflavoni di soia sono molecole naturali appartenenti alla classe dei fitoestrogeni.

Cosa sono i Fitoestrogeni?

I fitoestrogeni sono sostanze vegetali che possono mimare o modulare l'azione degli ormoni estrogeni, attraverso un legame con il loro recettori.

Oltre agli isoflavoni, rientrano nella categoria dei fitoestrogeni anche i lignani, i cumestani e i penilflavonoidi.

Cosa sono gli Estrogeni?

Presenti in piccole quantità anche nell'uomo, gli estrogeni sono gli ormoni sessuali femminili per eccellenza.

La loro azione è necessaria e indispensabile per lo sviluppo dei caratteri sessuali femminili secondari, per il controllo delle modificazioni dell'apparato genitale femminile nel corso del ciclo mestruale, e per il mantenimento della gravidanza.

I livelli di estrogeni diminuiscono durante la menopausa, causando sintomi come le vampate di calore. Poiché gli isoflavoni di soia agiscono come deboli estrogeni naturali, possono aiutare a ridurre questi sintomi.

Cosa sono gli Isoflavoni?

Gli isoflavoni appartengono alla categoria dei polifenoli e al sottogruppo dei flavonoidi.

Gli isoflavoni più conosciuti comprendono:

  • genisteina
  • daidzeina
  • glicitina
  • biocanina A
  • formononetina.

I semi di soia costituiscono un'ottima fonte dietetica di isoflavoni e sono particolarmente ricchi di genisteina e dadzeina, e in minor misura di gliciteina.

Altre fonti naturali particolarmente ricche di isoflavoni sono il trifoglio rosso e l'erba medica, che contengono soprattutto biocanina A e formononetina.

Grazie alla loro azione estrogeno-simile, gli isoflavoni vengono utilizzati nella terapia ormonale sostitutiva in post-menopausa. In particolare, possono risultare efficaci contro alcuni disturbi tipici della menopausa, soprattutto per le vampate di calore.

A Cosa Servono

Nella Pianta

Nella pianta, gli isoflavoni agiscono da fitoalessine, proteggendola dagli insulti esterni.

In particolare, gli isoflavoni sono composti ad attività antimicrobica che si accumulano nella pianta in caso di infezione batterica o fungina per limitare la diffusione del patogeno.

Nell'Organismo Umano

Gli isoflavoni di soia sono ingredienti comuni all'interno degli integratori per la menopausa.

Questi prodotti sono indicati per migliorare il benessere generale della donna in pre-menopausa e menopausa, alleviando i sintomi e i disagi tipici della sindrome climaterica, quali vampate, sudorazione notturna e sbalzi d'umore o irritabilità.

Il medico può consigliare l'assunzione di un integratore a base di isoflavoni di soia alle donne che hanno bisogno di alleviare i sintomi e i disturbi legati alla menopausa, come:

  • vampate,
  • sudorazione notturna,
  • sbalzi d'umore,
  • nervosismo,
  • eccessiva irritabilità,
  • depressione,
  • osteoporosi,
  • atrofia di organi e tessuti: secchezza vaginale, atrofia della mammella, cistiti recidivanti, incontinenza.

Tuttavia, l'efficacia degli isoflavoni in questo contesto d'uso:

  • può variare sensibilmente da una persona all'altra;
  • è scientificamente dimostrata soltanto per quanto riguarda la riduzione della frequenza e dell'intensità delle vampate di calore.

Benefici in Menopausa

Menopausa, Estrogeni e Disturbi associati

Durante l'arco della vita di una donna, i livelli di estrogeni oscillano: aumentano durante la pubertà e con l'inizio dell'età fertile, per poi aumentare e diminuire ritmicamente durante il ciclo mestruale e raggiungere il picco massimo durante la gravidanza.

Il processo graduale che porta la donna alla menopausa, è caratterizzato dalla graduale diminuzione dei livelli di estrogeni. La maggioranza delle donne riferisce di avvertire i sintomi della menopausa intorno ai 40-50 anni, proprio quando i livelli di estrogeni diminuiscono.

Quando il livelli di estrogeni nel corpo diminuiscono compaiono le prime sintomatologie.

  • Vampate: quando si verificano cali bruschi dei livelli di estrogeni, il cervello rilascia un segnale che indica al corpo che si sta “surriscaldando”.
    Tale segnale provoca la stimolazione di una sostanza simile all'adrenalina che produce un'improvvisa sudorazione e l'accelerazione del battito cardiaco.
  • Disturbi del sonno: le vampate notturne possono provocare la perdita del sonno e la sudorazione notturna.
  • Sbalzi d'umore: i cambiamenti d'umore sono molto comuni durante la menopausa. La donna può diventare irritabile e ansiosa, oppure demoralizzata per fatti che normalmente non l'avrebbero turbata.

I disturbi legati alla menopausa, però, non si limitano a vampate, disturbi del sonno e sbalzi d'umore. La menopausa interferisce anche sulla salute delle ossa e sul sistema cardiocircolatorio, problematiche ancora più serie per la salute e il benessere fisico.

Metabolismo degli Isoflavoni di Soia

Come accennato, gli isoflavoni sono simili - per struttura e funzionalità biologica - agli estrogeni naturalmente prodotti dall'organismo.

Gli isoflavoni sono presenti in natura soprattutto come glicosidi, ovvero in forma complessata (aglicone) con molecole carboidratiche (glicone).

Dopo l'ingestione, l'acidità dello stomaco e gli enzimi digestivi spezzano alcuni di questi legami liberando gli agliconi e rendendoli disponibili per l'assorbimento intestinale.

Si stima che venga assorbito circa 1/3 degli isoflavoni ingeriti. La quota rimanente può essere metabolizzata dai batteri intestinali, soprattutto a livello del colon, e convertita in isoflavonoidi (come l'equolo) che, a loro volta, possono essere assorbiti dalla parete intestinale.

  • Gli studi indicano che gli isoflavoni in forma di aglicone (senza lo zucchero ad essi legato) sembrano essere meglio assorbiti rispetto ai glicosidi degli isoflavoni.
  • Nei prodotti a base di soia fermentati, come il miso o il tempeh, gli isoflavoni sono presenti principalmente sotto forma di agliconi, quindi più biodisponibili. Pertanto, questi alimenti possono risultare "fitoestrogenicamente" più attivi rispetto agli alimenti a base di soia non fermentati.
  • Sebbene gli esseri umani non possiedono (generalmente) le glicosidasi intestinali necessarie per idrolizzare questi glicosidi, tale capacità è propria di alcuni enzimi di certi batteri presenti nel colon.
  • Le caratteristiche e le proprietà microbiche dell'intestino sembrano quindi influenzare pesantemente il metabolismo degli isoflavoni, condizionandone gli effetti fisiologici e l'efficacia clinica.
  • Ad esempio, la conversione della dadzeina in equolo per opera della microflora intestinale si realizzerebbe solo nel 30% o meno della popolazione occidentale 1.

Meccanismo d'Azione

Una volta assorbiti, i fitoestrogeni possono interagire con i recettori degli estrogeni.

Gli isoflavoni di soia, la genisteina in particolare, sembrano avere maggiore affinità per i recettori estrogenici beta rispetto a quelli alfa 2 e, data la diversa distribuzione tessutale e di organo di questi recettori, può essere verosimile che gli isoflavoni abbiano effetti tessuto ed organo-specifici.

Gli isoflavoni agiscono quindi in modo del tutto simile agli estrogeni del nostro corpo, ma in maniera più blanda.

Ne consegue un potenziale ripristino dell'equilibrio estrogenico, sia in condizioni di carenza che in condizioni di eccesso.

  • In presenza di elevati livelli di estrogeni (come avviene nella donna durante la fase fertile della vita) gli isoflavoni tendono a comportarsi come antagonisti estrogenici, essendo in grado di competere con i più potenti estrogeni femminili per i loro recettori specifici
  • Viceversa, in presenza di bassi livelli estrogenici (come in postmenopausa), gli isoflavoni potrebbero parzialmente compensare tale riduzione, producendo vantaggi come la riduzione dei sintomi della menopausa e il mantenimento della salute delle ossa e dei normali livelli di colesterolo nel sangue.

Efficacia Clinica contro i Disturbi della Menopausa

Nonostante qualche risultato discordante e l'ampia eterogeneità degli studi, gli esiti delle ricerche sembrano complessivamente confermare il ruolo benefico degli isoflavoni di soia in menopausa.

Tale efficacia sarebbe concreta soprattutto in termini di riduzione della frequenza delle vampate di calore, mentre gli isoflavoni sembrerebbero scarsamente efficaci nel ridurre i sintomi più gravi.

  • In una review di 35 studi, i supplementi di isoflavoni di soia hanno aumentato i livelli di estradiolo (estrogeno) nelle donne in postmenopausa del 14% 3.
  • In una revisione di 17 studi, le donne che assumevano una dose media di 54 mg di isoflavoni di soia al giorno per periodi da 6 settimane a 12 mesi avevano il 20,6% in meno di vampate di calore e una diminuzione del 26,2% della gravità dei sintomi rispetto all'inizio dello studio 4.
  • Una revisione Cochrane del 2013 non ha trovato prove certe che integratori di soia e isoflavoni dietetici riducano le vampate di calore. Ma ha trovato un beneficio dagli integratori ad alto contenuto di genisteina, uno dei principali isoflavoni della soia 5.
  • Un'analisi del 2015 di 10 studi ha rilevato che gli isoflavoni vegetali di soia e da altre fonti riducevano le vampate di calore dell'11% 6.

Come anticipato, il modo in cui il corpo elabora gli isoflavoni potrebbe profondamente influenzarne l'efficacia clinica.

Si è visto ad esempio che le persone cresciute in Asia, dove la soia è un alimento dietetico, hanno tassi di vampate molto più bassi rispetto alle donne americane. Inoltre, più della metà delle donne asiatiche produce la forma più attiva di isoflavoni, chiamata equolo, grazie alla presenza di una flora intestinale attiva in tal senso. Meno di un terzo delle donne americane produce invece equolo 7, 8.

Efficacia degli alimenti a base di soia

Diversi studi hanno esaminato i potenziali benefici delle fonti alimentari di soia per le donne in menopausa.

Una revisione del 2010 4, di 10 studi sull'argomento, ha trovato poche prove che la soia alimentare possa ridurre le vampate di calore, la secchezza vaginale o altri sintomi della menopausa.

Come anticipato, la maggior parte degli studi di intervento dietetico con prodotti a base di soia ha utilizzato alimenti o prodotti a base di proteine isolate di soia come fonte di isoflavoni o integratori di isoflavoni di soia contenenti quasi esclusivamente glucosidi di isoflavoni. L'uso di derivati fermentati potrebbe accrescerne l'efficacia, grazie a una maggiore disponibilità degli isoflavoni in essi contenuti 9.

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Altri Potenziali Benefici degli Isoflavoni

Esistono dati epidemiologici e sperimentali che associano l'assunzione di fitoestrogeni a una riduzione del rischio delle seguenti condizioni:

  • disturbi della menopausa
  • patologie cardiovascolari e ipercolesterolemia
  • neoplasie
  • osteoporosi

Protezione Cardiovascolare

  • I ricercatori hanno scoperto che gli isoflavoni della soia possono ridurre l'infiammazione dei vasi sanguigni e migliorare la loro elasticità 10.
  • Uno studio ha rilevato che l'integrazione con 80 mg di isoflavoni al giorno per 12 settimane ha migliorato il flusso sanguigno del 68% nelle persone a rischio di ictus 11.
  • Nelle donne in postmenopausa, l'assunzione elevata di isoflavoni di soia è legata a diversi fattori protettivi del cuore, tra cui miglioramenti dell'indice di massa corporea, circonferenza della vita, insulina a digiuno e colesterolo HDL "buono" 12.
  • In un'analisi approfondita di 35 studi 13, i ricercatori hanno scoperto che mangiare prodotti a base di soia riduce il colesterolo LDL e il colesterolo totale, mentre aumenta il colesterolo HDL "buono". Questi miglioramenti sono stati maggiori nelle persone con livelli elevati di colesterolo.
    Tuttavia, i ricercatori hanno osservato che gli integratori di soia non hanno avuto lo stesso effetto di abbassamento del colesterolo rispetto al consumo di alimenti a base di soia.

Protezione Tumorale

  • Una meta-analisi 14 di 31 studi sull'apporto di soia e isoflavoni ha riportato un'associazione significativa con un minor rischio di cancro al seno (-25%), evidenziando una maggiore riduzione del rischio nei paesi asiatici rispetto ai paesi occidentali
  • In generale, le meta-analisi di studi osservazionali hanno collegato gli isoflavoni di soia con un rischio significativamente più basso di recidiva e mortalità per cancro al seno 15, 16.

Protezione Ossea

  • Una meta-analisi di studi di intervento della durata di 3-12 mesi ha riportato che, rispetto al placebo, la supplementazione di isoflavoni di soia ha aumentato significativamente la densità minerale ossea (BMD) della colonna lombare 17.
  • D'altra parte, una meta-analisi 18 separata di studi della durata di 12-24 mesi non ha riportato alcun beneficio significativo per la BMD lombare o dell'anca, sebbene vi fosse una tendenza all'aumento della densità minerale ossea lombare con dosi più alte di isoflavoni (≥80 mg/die).
  • Qualsiasi potenziale effetto benefico della soia sull'aumento della densità ossea appare comunque modesto (2-3%) e probabilmente dovuto a un ridotto riassorbimento osseo piuttosto che allo stimolo sulla formazione dell'osso 19.

Modo d'uso

Dosi Efficaci

Le dosi di isoflavoni normalmente utilizzate negli studi sono pari a 50-60 mg di agliconi equivalenti al giorno, con un apporto specifico di genisteina che dovrebbe essere superiore a 20-30mg al giorno 4, 5.

Dopo quanto tempo fanno Effetto?

Sebbene molti studi dimostrino che gli isoflavoni di soia possano ridurre leggermente il numero e la gravità delle vampate di calore, non sembrano funzionare tanto rapidamente quanto la terapia ormonale sostitutiva

I prodotti a base di soia possono richiedere diverse settimane o più per raggiungere il loro massimo beneficio.

Ad esempio, una revisione del 2015 20 ha rilevato che gli isoflavoni di soia impiegano più di 13 settimane per raggiungere solo la metà del loro effetto massimo. La terapia ormonale tradizionale, d'altra parte, richiede circa tre settimane per mostrare lo stesso beneficio.

Esempi di Integratori a Base di Isoflavoni di Soia

Avvertenze

  • E' consigliabile valutare preventivamente con il proprio medico l'opportunità di assumere o meno un integratore di isoflavoni di soia, per accertarsi che sia adatto al proprio caso specifico e sia privo di controindicazioni
  • Gli isoflavoni di soia e gli altri integratori non vanno intesi come sostituti di una dieta variata.
  • Non superare la dose giornaliera consigliata dal medico.
  • Tenere fuori dalla portata dei bambini al di sotto dei tre anni.
  • Non assumere durante gravidanza e allattamento.
  • Conservare in luogo fresco e asciutto.

Controindicazioni ed Effetti Collaterali

Gli isoflavoni di soia possono far male?

  • A scopo cautelativo se ne sconsiglia l'utilizzo in gravidanza (i fitoestrogeni potrebbero indurre alterazioni nello sviluppo dell'apparato riproduttivo maschile) a in allattamento.
  • In caso di storia personale o famigliare di endometriosi e tumori (maligni o benigni, come i fibromi uterini) estrogeno-dipendenti (ad es. certi tipi di tumore al seno, all'endometrio, alla prostata o all'ovaio), prima dell'utilizzo del prodotto consultare il medico
  • In soggetti sensibili, l'utilizzo di isoflavoni di soia potrebbe dar luogo a reazioni allergiche
  • In caso di disturbi emorragici o terapie ormonali in corso, prima dell'utilizzo di isoflavoni (soprattutto di quelli da trifoglio rosso) consultare il medico. In caso di interventi chirurgici programmati, è consigliabile sospendere l'uso di isoflavoni di soia almeno 2 settimane prima dell'operazione. Consultare il medico.

Isoflavoni e Problemi alla tiroide

  • Una revisione di 14 studi 28 negli esseri umani ha riportato pochi effetti o nessun effetto degli alimenti a base di soia e degli integratori di isoflavoni sull'attività dell'asse tiroideo in adulti con normale funzione tiroidea e sufficiente assunzione di iodio.
    Tuttavia, gli autori hanno avvertito che le persone con funzionalità tiroidea compromessa o con un'assunzione insufficiente di iodio possono essere maggiormente a rischio di sviluppare ipotiroidismo se consumano alimenti a base di soia

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