Crack | Che Cos'è? Effetti, Uso, Effetti Collaterali

Con questo articolo impariamo a conoscere più da vicino il Crack, il suo Meccanismo d'Azione, gli Effetti Prodotti, i Modi d'uso e Assunzione, ma anche gli Effetti Collaterali di un suo utilizzo sporadico e dell'abuso cronico.

Crack
Supervisione Scientifica a Cura del Dottor Gilles Ferraresi - Ultima revisione dell'articolo:

Generalità

Il crack, o base, è il derivato fumabile del noto stupefacente cocaina cloridrato.
Il suo nome particolare trae origine dal rumore di crepitio, che emette nel momento in cui è sottoposto a un certo surriscaldamento.
Consumato attraverso l'impiego di pipe di vetro, il crack ha un'azione rapidissima: già dopo 10-15 secondi raggiunge il cervello e comincia a indurre i suoi primi effetti stupefacenti.
A breve termine, l'assunzione di crack comporta: euforia, elevata fiducia in sé stessi, irreale vigore fisico, aumento della frequenza cardiaca, costrizione dei vasi sanguigni, ipertensione, insonnia ecc.
Nel lungo periodo, può essere causa di: ictus, infarto del miocardio, insufficienza respiratoria e arresto cardiaco.
Il crack crea dipendenza e, se assunto in dosi troppo elevate (overdose), può essere letale.

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Cos'è il crack?

Il crack è il derivato fumabile del più nobile stupefacente cocaina cloridrato.
La cocaina cloridrato è la forma salificata della cocaina, un alcaloide contenuto nelle foglie di Erythroxylan coca.
Rispetto alla cocaina cloridrato, il crack è più forte e potente.

SINTESI

Brevemente, il processo di sintesi del crack consiste nel riscaldare la cocaina cloridrato in una soluzione acquosa contenente bicarbonato di sodio (NaHCO3), una base debole.
Al termine di questo processo, la cocaina cloridrato perde la sua componente in sali di cloro – per l'appunto il cloridrato – e dà vita a una sostanza che, all'aria, diventa crack.
Essendo un derivato di una cosiddetta droga pesante come la cocaina cloridrato, anche il crack rientra in questa categoria di stupefacenti illegali.

ASPETTO DEL CRACK

Il crack puro si presenta sotto forma di cristalli o pepite, dai contorni frastagliati, solitamente di colore bianco (ma in alcuni casi può essere rosa pallido o giallo chiaro) e di densità leggermente superiore a quella della cera usata per le candele.

PRINCIPALI PROPRIETÀ CHIMICHE  

Dal punto di vista delle proprietà chimiche, il crack affonda, se immerso nell'acqua, e vaporizza, se posizionato a una intensa fonte di calore.
La temperatura di vaporizzazione del crack è 90°C, cioè circa 194°F (N.B: la F maiuscola sta per Fahrenheit).

DA COSA DIPENDE IL PREZZO SUL MERCATO

Il prezzo dipende dalla purezza del crack. La purezza, a sua volta, è legata ai metodi (reagenti, strumenti ecc) di sintesi.
Rispetto alla cocaina, il crack costa di meno. Tuttavia, come si vedrà nei prossimi capitoli, la convenienza economica legata al suo consumo è solo apparente.

DA DOVE DERIVA IL TERMINE "CRACK"?

Il crack ha questo nome particolare, perché, quando riscaldato a una certa temperatura, fa un rumore di crepitio o scoppiettio, molto simile al suono della parola "crack".

ALTRI NOMI DEL CRACK

Tra i tossicodipendenti, il crack è conosciuto anche come "base", "freebase" (termine inglese) o "roccia".

STORIA DEL CRACK

Il crack è uno stupefacente dalla storia alquanto recente.
Infatti, ha cominciato a diffondersi attorno ai primi anni '80 del Novecento (precisamente tra il 1984 e il 1985), dapprima negli Stati Uniti e poi in Gran Bretagna.
Secondo alcune testimonianze, i primi consumatori di crack furono gli abitanti dei quartieri più poveri di grandi città come New York, Los Angeles e Miami.
Probabilmente a causa del suo basso prezzo sul mercato degli stupefacenti illegali, la diffusione del crack negli Stati Uniti e nei vari Paesi del Mondo è stata alquanto rapida.
Gli esperti hanno chiamato questo veloce fenomeno diffusivo con il termine di "epidemia del crack" o "invasione del crack".


Qualche dettaglio sulla cosiddetta "epidemia del crack"
Il termine "epidemia del crack" fa riferimento a un intervallo storico compreso tra il 1984 e il 1990, durante il quale il crack e il suo impiego come stupefacente si diffusero velocemente in tutti i più grandi centri cittadini degli Stati Uniti.
La rapida diffusione di questa droga dal prezzo contenuto ebbe diverse conseguenze a livello sociale: infatti, negli anni dell'epidemia del crack, aumentarono drasticamente i reati violenti come rapine, omicidi e furti, legati al narcotraffico.
Curiosamente, l'epidemia terminò con la stessa rapidità e la stessa imprevedibilità con cui ebbe inizio. I motivi della conclusione rimangono ancora oggi poco chiari. Tuttavia, gli esperti concordano nell'escludere che possano aver influito gli interventi delle autorità di polizia.

Usi

Il crack è una droga utilizzata unicamente a scopo ricreativo.
I suoi consumatori ne esaltano il potere stupefacente per mezzo di particolari pipe di vetro, che permettono di surriscaldare il crack alla temperatura di vaporizzazione e inalarne i fumi derivanti.
In alternative a queste speciali pipe, è possibile fa uso di lattine o bottiglie di plastica modificate in maniera opportuna.

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Effetti

Quando medici ed esperti in materia di narcotici parlano degli effetti del crack o di altri stupefacenti simili, distinguono quest'ultimi in due categorie: gli effetti ricercati (o desiderati) e gli effetti avversi (o indesiderati).
Com'è facilmente intuibile, gli effetti ricercati sono le sensazioni piacevoli, successive all'assunzione dello stupefacente; mentre gli effetti avversi sono le conseguenze negative dello stupefacente sulla salute fisica e mentale del consumatore.

EFFETTI RICERCATI

Il crack rappresenta un'attrazione per i suoi consumatori, perché provoca:

  • Euforia. Secondo i ricercatori, l'euforia sarebbe una conseguenza del rilascio del neurotrasmettitore dopamina, rilascio indotto dal crack una volta che quest'ultimo ha raggiunto il cervello.
  • Estrema fiducia in sé stessi.
  • Senso di notevole forza e vigore fisico. Molto spesso, gli esperti tendono a definirlo anche con l'aggettivo "falso", poiché è una semplice convinzione mentale e non un cambiamento reale delle prestazioni fisiche.

EFFETTI AVVERSI SULLA SALUTE FISICA

A livello fisico, gli effetti avversi immediati del crack (effetti a breve termine) consistono in:

  • Aumento della frequenza cardiaca.
  • Costrizione dei vasi sanguigni.
  • Aumento della pressione sanguigna (ipertensione). È una conseguenza dell'aumento della frequenza cardiaca associato alla costrizione dei vasi sanguigni.
  • Aumento della temperatura corporea.
  • Dilatazione delle pupille.
  • Bocca secca.

Nel lungo periodo, l'aumento della frequenza cardiaca, la costrizione dei vasi sanguigni e l'ipertensione possono provocare problematiche molto serie, talvolta fatali, come: ictus, infarto del miocardio (noto anche con il termine attacco di cuore), insufficienza respiratoria e arresto cardiaco.


Azione del crack a livello dei polmoni
Il consumo assiduo di crack compromette la salute dei polmoni, in quanto determina un restringimento dei vasi sanguigni deputati a trasportare ossigeno al tessuto polmonare.
Senza le giuste quantità di ossigeno, i polmoni subiscono un danno permanente, che ne riduce le capacità funzionali e causa insufficienza respiratoria.
Tra i sintomi dell'insufficienza respiratoria, rientrano: tosse, difficoltà respiratorie e grave dolore al torace.

EFFETTI AVVERSI SULLA SALUTE MENTALE

A livello mentale, l'assunzione di crack causa:

  • Agitazione
  • Insonnia
  • Nervosismo
  • Irritabilità
  • Stato d'ansia
  • Confusione
  • Allucinazioni
  • Paranoia
  • Carenza di concentrazione
  • Stato di depressione
  • Tendenze suicide

Nei consumatori di crack più accaniti, alcuni di questi effetti mentali - come per esempio lo stato di depressione, le allucinazioni, la paranoia o le tendenze suicide - diventano disturbi ricorrenti, persistenti.

VELOCITÀ D'AZIONE E DURATA DEGLI EFFETTI

Rispetto alla cocaina cloridrato, il crack presenta una maggiore velocità d'azione e una più breve durata degli effetti.
Entrando più nei dettagli di questo paragone, il crack, una volta inalato, entra nei polmoni, si mescola al sangue e raggiunge il cervello nel giro di 10-15 secondi, non di più. A confronto, la cocaina cloridrato sopraggiunge al cervello dopo circa 15-20 minuti.
Per quanto concerne la durata degli effetti, il crack termina la propria azione stupefacente nel giro di 10-15 minuti, mentre la cocaina dopo circa 60 minuti.


Implicazioni della breve durata d'azione del crack
Poiché il crack provoca effetti di breve durata, chi ne fa uso tende ad averne bisogno continuo e a ricercarne incessantemente il consumo.
Secondo il parere degli esperti, l'aumento della criminalità legato al traffico del crack, durante gli anni della cosiddetta "epidemia del crack", sarebbe da imputarsi proprio al bisogno irrefrenabile di questo derivato della cocaina cloridrato, da parte dei suoi consumatori (che erano persone con poche possibilità economiche).

CRACK E INVECCHIAMENTO PREMATURO

Diversi studi scientifici hanno dimostrato che l'uso prolungato di crack determina invecchiamento prematuro.
Addirittura, alcune ricerche hanno ipotizzato che il lungo consumo di crack possa favorire la comparsa precoce del morbo di Parkinson, una patologia tipica dell'età avanzata.

ASSUNZIONE DI CRACK IN GRAVIDANZA

In base a quanto riportano diversi studi scientifici, le donne in stato di gravidanza che consumano crack sono a maggior rischio di:

  • Aborto spontaneo.
  • Morte del feto alla nascita.
  • Parto prematuro (o pretermine), con tutte le conseguenze che questa circostanza ha sul feto, tra cui: basso peso alla nascita, abilità cognitive ridotte (ritardo mentale), problemi comportamentali e psicologici, problemi d'udito ecc.
  • Distacco prematuro della placenta. Questa condizione mette in pericolo di vita sia la madre, (causando emorragia materna) che il feto.

Al momento attuale, sono in corso ricerche aventi l'obiettivo di chiarire se l'utilizzo di crack, durante l'allattamento, sia in qualche modo dannoso per il neonato.

DIPENDENZA E ASTINENZA

Il crack è famoso per essere il derivato della cocaina cloridrato che dà la più forte forma di dipendenza. È bene, però, precisare che, recentemente, diversi esperti di narcotici hanno smentito tale primato.
Come ogni stupefacente che crea dipendenza, anche il crack può determinare una sindrome d'astinenza, nel momento in cui chi ne è dipendente smette di assumerlo (o non lo assume per un certo intervallo di tempo).
La sindrome d'astinenza da crack comprende una serie di sintomi/disturbi, che solitamente consistono in: depressione, ansia, paranoia, irritabilità, apatia, disorientamento, fame ed esaurimento nervoso.
La durata della sindrome d'astinenza da crack è di circa 1-3 settimane: questo è il tempo necessario all'organismo umano per abituarsi all'assenza dell'alcaloide cocaina.


La forte dipendenza che caratterizza il crack e la sua breve durata d'azione (con tutto ciò che ne comporta a livello di ricerca di altre dosi) incidono fortemente sulle disponibilità economiche di chi ne fa uso.
Il crack, quindi, è solo in apparenza più conveniente della cocaina: a conti fatti, per motivi diversi, sono entrambi due stupefacenti che richiedono cospicui esborsi economici settimanali.

OVERDOSE E PRINCIPALI CAUSE DI MORTE

Una dose eccessiva di crack (overdose di crack) induce tremori, convulsioni, spasmi muscolari e, con notevole probabilità, anche la morte del soggetto che l'ha consumata.
Le possibili cause di morte sono diverse, tra cui: forte colpo di calore, arresto respiratorio e arresto cardiaco.
Un individuo in overdose di crack necessita di soccorsi medici immediati.

CONSEGUENZE DURANTE LA GUIDA E IN AMBITO LAVORATIVO

Poiché il crack causa confusione e riduce la capacità di attenzione, mettersi alla guida subito dopo averne assunta una dose è molto pericoloso e può essere motivo di gravi incidenti stradali.
Fare uso abituale di crack riduce le performance lavorative e porta, spesso, alla perdita dell'impiego.

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