Ornitina | Cos'è? Funzioni, Proprietà | Dosi, Benefici, Prezzo

In questo articolo parliamo dell'Ornitina, delle sue Proprietà e dei potenziali Benefici per la Prestazione Sportiva e sui livelli di GH. Con Evidenze Scientifiche, Dosi, Modo d'Uso ed Effetti Collaterali

Ornitina
Supervisione Scientifica a Cura del Dottor Gilles Ferraresi - Ultima revisione dell'articolo:

Che Cos'è

L'ornitina è un aminoacido non ordinario. A differenza dei 20 amminoacidi "standard" proteinogenici, non viene quindi utilizzata per la sintesi proteica.

L'ornitina è prodotta dall'organismo a partire dl altri due aminoacidi, che sono la citrullina e l'arginina (quest'ultima condizionatamente essenziale per l'organismo umano); tale sintesi è ritenuta sufficiente per coprire i fabbisogni dell'organismo, per cui l'ornitina è considerata un amminoacido non essenziale.

Il ruolo biologico più importante dell'ornitina è quello di partecipare - insieme ad arginina e citrullina - al ciclo dell'urea, con funzioni detossificanti nei confronti dell'ammoniaca.

Un'integrazione di ornitina potrebbe quindi essere utile in situazioni caratterizzate da sovraproduzione e/o accumulo di ammoniaca, come avviene in certe condizioni patologiche (disfunzioni epatiche), diete ad alto tenore proteico e attività fisica particolarmente intensa e prolungata.

A Cosa Serve

L'ornitina viene commercializzata e pubblicizzata come integratore alimentare utile per soggetti sportivi, soprattutto per:

  • sostenere la performance atletica in attività fisiche di una certa intensità e durata (triathlon, basket, sport di resistenza, podismo, ciclismo, sci di fondo ecc.) riducendo la percezione della fatica; tale effetto ergogenico sarebbe legato alla capacità di favorire lo smaltimento dell'ammoniaca, con possibili benefici anche in termini di miglior recupero muscolare;
  • sostenere la sintesi di GH (ormone della crescita), secondo quanto dimostrato in acuto da almeno un paio di studi, la cui rilevanza clinica è comunque limitata;
  • sostenere la crescita muscolare indotta dall'allenamento in sinergia con l'arginina, sebbene a tal proposito sia reperibile in letteratura soltanto un vecchio studio che ha rilevato miglioramenti nella massa magra e nella potenza da parte di bodybuilder cha avevano assunto congiuntamente ornitina e arginina (riferimenti bibliografici in seguito).

L'ornitina può trovarsi anche nella formulazione di integratori tonico-energetici, indicati per soggetti affaticati, con ridotta vitalità, nei cambi di stagione e in caso di esaurimento psico-fisico da aumentati impegni lavorativi.

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Usi Clinici

In ambito medico, l'uso di ornitina è stato proposto per via endovenosa come coadiuvante nel trattamento di:

  • iposomie (sviluppo corporeo inferiore alla norma)
  • ipoevolutismo psico-fisico
  • disturbi della memoria e dell'attenzione in geriatria e pediatria.

In tali ambiti si cerca di sfruttare l'azione stimolante dell'ornitina sulla secrezione dell'ormone della crescita (hGH), sia nell'adulto che nel bambino.

Per l'azione detossificante nei confronti dell'ammoniaca, l'ornitina potrebbe essere utilizzata anche nel trattamento dell'encefalopatia epatica, una condizione patologica del fegato che - proprio a causa dell'eccessiva concentrazione di ammoniaca nel sangue - si accompagna ad alterazioni dello stato mentale, dello stato di coscienza e del comportamento.

Attenzione: l'assunzione di integratori di citrullina in presenza di condizioni patologiche dovrebbe avvenire soltanto su precisa indicazione medica.

Caratteristiche

Ciclo dell'Urea

Il ciclo dell'urea ha lo scopo principale di detossificare il corpo umano dall'ammoniaca generata dal metabolismo degli amminoacidi, convertendola nella molecola atossica dell'urea.

  • Il ciclo dell'urea inizia con la formazione di carbamilfosfato all'interno di mitocondri degli epatociti (cellule del fegato); ciò avviene tramite la condensazione del catione ammonio NH4+, dell'anione idrogenocarbonato HCO3- e di una molecola di fosfato inorganico, per azione dell'enzima carbamil fosfatasi I
  • Il carbamilfosfato viene quindi fatto condensare con una molecola di ornitina, da cui ha origine la citrullina, ad opera dell'enzima ornitina-carbamilfosfato transferasi.
  • Una volta sintetizzata, la citrullina è trasportata dal mitocondrio al citoplasma tramite dei trasportatori che portano l'ornitina all'interno e la citrullina all'esterno del mitocondrio.
  • Nel citosol la citrullina, sotto l'azione dell'argininasuccinato sintasi, lega l'acido aspartico per formare argininosuccinato.
  • Successivamente l'argininosuccinato viene scisso in arginina e fumarato dall'enzima argininosuccinato liasi.
  • Il fumarato viene indirizzato verso il ciclo di Krebs, mentre l'arginina è metabolizzata in ornitina dall'arginasi, che rilascia una molecola di urea.
  • L'ornitina torna nel mitocondrio per essere metabolizzata dalla ornitina-carbamilfosfato transferasi in un altro ciclo, mentre la molecola di urea lascia il fegato ed è catturata dai reni per essere espulsa attraverso l'urina.

La disponibilità di ornitina sembra essere il fattore limitante che regola la velocità del ciclo dell'urea. Ecco, perché, tra tutti gli amminoacidi che vi partecipano, la somministrazione di ornitina sarebbe quella più utile per facilitare lo smaltimento dell'ammoniaca.

Ornitina, Ammoniaca e Prestazione Sportiva

L'azione detossificante dell'ornitina nei confronti dell'ammoniaca potrebbe costituire un meccanismo di sostegno alla prestazione atletica, soprattutto nel rallentarne il decadimento in caso di sforzi particolarmente prolungati.

L'accumulo di ammoniaca, infatti, inibisce la conversione del piruvato in acetil-CoA (tramite l'attivazione della fosfofruttochinasi), ostacolando la contrattilità muscolare; inoltre, l'aumento dei livelli di ammoniaca a livello cerebrale promuove la sensazione di stanchezza.

In uno studio, l'integrazione di 2 grammi di ornitina per 6 giorni (più altri 6 grammi nel giorno del test), prima di un test prestativo di lunga durata al cicloergometro (2 ore di pedalata all'80% del VO2max), ha ridotto sia la percezione della fatica (del 52% rispetto al placebo) che l'accumulo di ammoniaca durante l'esercizio fisico.

Non tutti gli studi, tuttavia, sono concordi nel rilevare tali benefici; un altro studio, ad esempio, ha testato gli effetti dell'assunzione di ornitina prima di un test incrementale al cicloergometro di 15 minuti, rilevando un aumento dell'ammoniaca plasmatica al termine del test e dopo 15 minuti dal termine del test rispetto al placebo (nessuna differenza nei livelli di ammoniaca prima del test), senza alcun beneficio significativo sulla performance.
Lo stesso studio ha anche rilevato un lieve aumento delle concentrazioni plasmatiche di glutammato sia a riposo, sia al termine dell'esercizio, rispetto al placebo.

Un vecchio studio del 1989 ha indagato gli effetti dell'integrazione congiunta di ornitina e arginina (1g + 1g, oppure 2g+2g, per un totale di 25 somministrazioni nell'arco dello studio) sulla forza e sulla massa muscolare in uomini adulti sottoposti ad un programma di allenamento progressivo ad alta intensità di 5 settimane, rilevando effetti positivi in termini di aumento della forza e della massa muscolare rispetto al placebo.
I risultati di questo studio vanno comunque presi con cautela, sia per il fatto che l'arginina è stata associata all'ornitina, sia perché si tratta di un vecchio studio che non è mai stato replicato ed esteso a campioni più ampi.

Ornitina e GH

La somministrazione di ornitina (soprattutto per via endovenosa 1, ma anche per via orale) ha dimostrato di poter aumentare i livelli dell'ormone della crescita, similmente a quanto visto per il più noto amminoacido arginina.

Si tratta tuttavia di effetti registrati in acuto, probabilmente ininfluenti nell'apportare benefici in termini di aumento della massa muscolare e riduzione della massa grassa (legati all'azione del GH), che dipendono soprattutto dai valori medi giornalieri di ormone della crescita piuttosto che da picchi isolati.

  • Uno studio ha osservato che 2.200 mg di ornitina abbinata a 3.000 mg di arginina e a 12 mg di B12 per 3 settimane, caratterizzate da un pesante allenamento di resistenza, hanno aumentato le concentrazioni plasmatiche post-esercizio di ormone della crescita del 35,7% (misurate immediatamente dopo l'esercizio); tale aumento si attenuava un'ora dopo il termine dell'esercizio, pur rimanendo ancora superiore rispetto al placebo.
    Inoltre nel gruppo che ha assunto ornitina e arginina sono stati riscontrati maggiori livelli anche di IGF-1, un altro ormone anabolico, sinergico al GH, importante per la crescita muscolare.
  • Uno studio condotto somministrando 40, 100 o 170 mg/kg di ornitina HCl a 12 bodybuilder ha osservato come solo la dose più alta (170mg/kg, equivalente a 12g per un uomo di 70 kg) riuscisse ad aumentare le concentrazioni di GH dopo 90 minuti (del 318% rispetto ai valori basali), senza effetti significativi a 45 minuti.
    Nonostante questo aumento percentuale sembri consistente, gli autori suggeriscono che potrebbe non essere eccessivamente rilevante, in quanto in termini assoluti vi è stato un aumento da 2,2 ± 1,4 ng/mL a 9,2 ± 3,0 ng/mL, quando le normali variazioni diurne dell'ormone della crescita fluttuano tra quantità non rilevabili e i 16 ng/ml 2.

OKG - Arnitina Alfa Chetoglutarato

L'ornitina può essere presente negli integratori sottoforma di OKG, ovvero ornitina alfa-chetoglutarato, in un rapporto stechiometrico 1:2 tra ornitina e alfa-chetoglutarato.

Il razionale di questa associazione deriva dal fatto che le due molecole sono metabolicamente correlate, poiché l'ornitina può convertirsi in α-chetoglurato; si ritiene pertanto che una somministrazione congiunta riduca la conversione dell'ornitina in α-chetoglurato, aumentando la quota dell'amminoacido disponibile per la conversione in altri metaboliti come l'arginina.

L'alfa-chetoglutarato inoltre, quale precursore dell'acido glutammico, potrebbe intervenire positivamente nelle situazioni di aprassia, agnosia, afasia, e amnesia che accompagnano l'involuzione cerebrale senile, e le demenze primarie o di origine vascolare.

Da sottolineare anche il ruolo dell'alfa-chetoglutarato come accettore di ammoniaca nel metabolismo della glutammina; ciò potrebbe quindi avere effetti additivi nel sostenere la già ricordata azione detossificante dell'ornitina nei confronti dell'ammoniaca.

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Arginina aspartato

L'acido L-aspartico (da non confondere con il suo enantiomero acido D-aspartico) è comunemente usato in associazione all'ornitina (sotto forma di L-ornitina L-aspartato) allo scopo di trattare l'encefalopatia epatica; questo perché anche l'acido L-aspartico è coinvolto nel ciclo dell'urea, di conseguenza la somministrazione additiva delle due sostanze potrebbe tradursi in una più efficace azione detossificante nei confronti dell'ammoniaca.

Modo d'uso

L'ornitina viene generalmente assunta a dosaggi compresi tra 2 e 6 grammi al giorno, espressi in termini di Ornitina HCl.

Dosi superiori ai 10 grammi potrebbero causare sofferenza intestinale, soprattutto se assunte in associazione a una quota integrativa di arginina (i due amminoacidi utilizzano gli stessi sistemi di trasporto per l'assorbimento intestinale).

Ornitina HCL e OKG

La maggior parte degli integratori di ornitina contiene ornitina idrocloride (Ornitina HCl), che contiene il 78% di ornitina in peso.

L'ornitina aspartato contiene invece il 50% in peso di ornitina, mentre l'ornitina α-chetoglutarato (OKG) ne contiene il 47%. Sebbene queste forme si siano dimostrate potenzialmente più efficaci rispetto all'ornitina HCl, bisogna quindi tener conto del minor contenuto relativo di ornitina.

Nello specifico, in termini di contenuto di ornitina elementare, 2-6 grammi di Ornitina HCl equivalgono a:

  • 3,12 - 9,36g di ornitina aspartato
  • 3,3-10 g di ornitina alfa-chetoglutarato (OKG).

Avvertenze

  • Non superare la dose giornaliera consigliata in etichetta dal produttore. Dosi superiori non comportano necessariamente benefici aggiuntivi e accrescono il rischio di effetti collaterali.
  • L'ornitina e gli integratori alimentari in genere non vanno intesi quali sostituti di una dieta variata, equilibrata e di un sano stile di vita.
  • Non utilizzare in gravidanza e nei bambini, o comunque per periodi prolungati senza sentire il parere del medico.
  • Tenere fuori dalla portata dei bambini al di sotto dei 3 anni

Controindicazioni

  • L'assunzione di ornitina in presenza di situazioni particolari o se si sta seguendo una terapia farmacologica è consigliata soltanto sotto controllo del medico che, conoscendo approfonditamente il quadro clinico del paziente, saprà dare i migliori consigli.

Effetti Collaterali

  • In soggetti sani non sussistono particolari pericoli di effetti collaterali e l'ornitina si è rivelata generalmente sicura e ben tollerata.
  • Dosi di ornitina superiori a 10 grammi possono causare diarrea e disagi intestinali, conseguenti all'assorbimento limitato e alla conseguente diarrea osmotica.
    In tal senso, l'ornitina sembrerebbe comunque meglio tollerata rispetto all'arginina, con cui condivide analoghi meccanismi di assorbimento intestinale.

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