Rimedi per la Parodontite | Come Sconfiggere la Parodontite

Parodontite
Supervisione Scientifica a Cura del Dottor Gilles Ferraresi - Ultima revisione dell'articolo:

Cos'è la Parodontite

Con il termine parodontite generalmente si intende una serie di patologie caratterizzate da infiammazione e danneggiamento delle strutture di supporto dei denti, note come parodonto.
Le parodontiti possono insorgere precocemente, sviluppandosi così in giovane età, o in età adulta con un evoluzione diversa a seconda del quadro clinico.
Più precisamente la parodontiti possono manifestare un andamento cronico con progressivo danneggiamento delle strutture parodontali e perdita di supporto, un andamento aggressivo con rapido decadimento delle strutture di supporto oppure possono seguire a patologie sistemiche o ad infezioni necrotizzanti come nel caso della parodontite ulcerativa necrotizzante.
Clinicamente le parodontiti si manifestano in forma localizzata, più raramente generalizzata, con interessamento progressivo prima dei molari e poi degli incisivi.
Le gengive solitamente presentano un aspetto irregolare e tumescente, talvolta appaiono ispessite, edematose, eritematose e sanguinolente al sondaggio.
Le tasche risultano generalmente profonde, ed in taluni casi suppurative, mentre appare evidente, soprattutto in caso di andamento cronico, un graduale riassorbimento della struttura ossea con compromissione grave di tutte le strutture parodontali.
Nei casi più gravi si assiste a lassità del ligamento con perdita progressiva dei denti.
Nella maggior parte dei casi la patogenesi è multifattoriale, vedendo la partecipazione attiva:

  • Della placca dentaria;
  • Della suscettibilità individuale;
  • Del microambiente infiammatorio del cavo orale

In Italia la patologia parodontale presenta una prevalenza di oltre il 50% nella popolazione adulta, con gravi ripercussioni anche sulla sfera psicologica e socio-relazionale.
Nonostante l'andamento, generalmente cronico e progressivo, l'applicazione di protocolli terapeutici adeguati risulta generalmente efficace tanto da preservare la vitalità ed il corretto posizionamento dei denti.

Prevenzione e terapia di base

Riconosciuta la placca dentaria tra i principali fattori etiologici e patogenici della parodontite, gran parte della prevenzione e delle terapie per la parodontite verteranno proprio sul controllo della formazione della placca.
In quest'ottica, quindi, rientreranno abitudini e stili di vita che il paziente dovrà necessariamente adoperare, al fine di ridurre il rischio di insorgenza della patologia di base e delle possibili conseguenze.

Accorgimenti dietetici

Nonostante non esista una dieta specifica per trattamento delle parodontiti, il paziente dovrà seguire alcune indicazioni di basi quali:

  • Assumere quotidianamente, per almeno 3-4 porzioni giornaliere, frutta e verdure. Questi alimenti infatti sembrerebbero esercitare, grazie alla presenza di specifiche molecole, un azione antinfiammatoria ed antiossidante diretta nei confronti della mucosa orale.
    Contestualmente gli stessi permetteranno di preservare un adeguato stato di idratazione del cavo orale, riducendo così il rischio di proliferazione batterica;
  • Ridurre il consumo di zuccheri semplici, in grado di nutrire attivamente microrganismi cariogeni;
  • Limitare il consumo di carni, formaggi e grassi animali per il potenziale ruolo pro-infiammatorio e putrefattivo degli stessi;
  • Assumere, sia sotto forma di alimenti che di integratori, nutrienti dotati di attività antinfiammatoria ed antiossidante come curcumina, acidi grassi essenziali della serie omega 3, epigallocatechine del tè, polifenoli, Vitamina C e Vitamine del gruppo B.

Stile di vita e norme igienico-sanitarie

Al fine di preservare il corretto stato di salute del cavo orale il paziente dovrà:

  • Evitare il consumo di sigaretta, dotata di spiccato potere ossidante e infiammatorio;
  • Evitare il consumo di alcol;
  • Utilizzare giornalmente lo spazzolino da denti consigliato dal dentista o dall'igienista, il filo interdentale, spatole per l'igiene della superficie dorsale della lingua e se necessario appositi collutori.

Queste ultime metodiche consentiranno di ridurre meccanicamente la presenza di microrganismi responsabili della formazione di placca batterica.

Trattamenti ambulatoriali di igiene orale

I trattamenti ambulatoriali di igiene orale, detartrasi, consentiranno di rimuovere meccanicamente la placca adesa alla superficie dentaria o sottogengivaria, riducendo così il possibile rischio di complicanze.
Si tratta di metodiche non invasive, generalmente effettuate mediante ablatori ad ultrasuoni, in grado di frammentare la placca ed il tartaro presente, restituendo così una condizione di buona igiene orale.
Evidentemente il paziente, adeguatamente istruito, metterà in atto tutte le metodiche domiciliari per preservare un adeguata igiene orale.

Trattamenti di rimozione chimica

I trattamenti di rimozione chimica consistono nell'utilizzo di prodotti, generalmente collutori o spray, in grado di esercitare un apprezzabile azione antisettica.
Generalmente questi trattamenti coadiuvano le sedute professionali di igiene orale e possono essere facilmente estesi in ambito domiciliare.
Tra i prodotti più utilizzati vi sono collutori o spray a base di:

  • Clorexidina;
  • Listerina;
  • Triclosan;
  • Cloruro di Cetilpiridinio.

Tutti, seppur con efficacia diversa, sono dotati di attività antisettica, pertanto efficaci nel controllare la formazione di placca batterica.
Alcuni di questi prodotti, come ad esempio la Clorexidina, potrebbe determinare l'insorgenza di effetti collaterali quali pigmentazione dentaria e mucosale, desquamazione ed irritazione del cavo orale.
Pertanto l'uso di tali prodotti, dovrebbe realizzarsi sotto la stretta supervisione medica.

Terapia antibiotica

La terapia antibiotica costituisce parte integrante dei protocolli terapeutici in corso di parodontite.
La terapia antibiotica può infatti supportare le procedure odontoiatriche o chirurgiche prima e dopo il trattamento.
La terapia antibiotica si avvale di farmaci somministrabili per os come:

  • Tetracicline;
  • Metronidazolo;
  • Ciprofloxacina;
  • Amoxicillina con acido clavulanico;
  • Clindamicina.

In alternativa esiste la possibilità di utilizzare localmente prodotti a base di fibre di tetracicline, gel di metronidazolo, polimeri di doxiciclina o chips di clorexidina.

Trattamenti odontoiatrici e chirurgici

Nei casi più ostinati o in condizioni cliniche particolarmente rilevanti il trattamento odontoiatrico ambulatoriale prima e l'intervento chirurgico dopo, costituiscono possibilità terapeutiche efficaci.
L'approccio di prima scelta è sicuramente rappresentato dalla terapia meccanica non chirurgica nota come levigatura radicolare.
La levigatura radicolare consente di rimuovere la placca dentaria sottogengivale adesa alla radice non asportabile in seguito a detartrasi.
La levigatura delle radici consente di eliminare il tartaro e l'eventuale materiale necrotico dalla tasca parodontale, esercitando così un azione terapeutica nei confronti del disturbo di base.
La superficie apparirà liscia e compatta, riducendo così il rischio di possibili nuovi annidamenti.
Il trattamento può essere supportato da terapia antibiotica, talvolta richiede anestesia e si avvale di strumenti noti come curettes, con le quali si leviga la tasca.
Nei casi più gravi, ossia quando non è possibile provvedere a rimuovere tutta la placca o in caso di condizioni cliniche complicate, il medico può ricorrere all'utilizzo di tecniche di chirurgia a cielo aperto.
In questo caso il medico provvederà a incidere, dopo anestesia locale, la regione gengivale interessata, scollare la gengiva e rimuovere così il tartaro dalla superficie radicolare, eliminando se necessario anche la regione di cemento compromessa.
Terminato l'intervento di pulizia, potrà riaccostare il lembo ed applicare i punti di sutura.
La levigatura radicolare a cielo aperto è sicuramente una procedura clinicamente invasiva, tale da richiedere diversi giorni di prognosi.

Terapia chirurgica rigenerativa

La terapia chirurgica rigenerativa nasce dall'esigenza di recuperare parte dei tessuti compromessi dalla malattia parodontale.
Tale procedura è in grado di ridurre attivamente la profondità del sondaggio, migliorare la qualità delle strutture di supporto, ottimizzare l'intera struttura parodontale recuperando tessuto mucoso e osseo.
La più utilizzata è la rigenerazione tissutale guidata, la quale, mediante l'applicazione di una membrana, esclude le cellule dell'epitelio e del connettivo gengivale durante la fase di guarigione, permettendo così un netto guadagno osseo.

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