Ecstasy | Che cos'è? Effetti, Uso, Effetti Collaterali

Con questo articolo impariamo a conoscere più da vicino l'Ecstasy, il suo Meccanismo d'Azione, gli Effetti Prodotti, i Modi d'uso e Assunzione, ma anche gli Effetti Collaterali di un suo utilizzo sporadico e dell'abuso cronico.

Ecstasy
Supervisione Scientifica a Cura del Dottor Gilles Ferraresi - Ultima revisione dell'articolo:

Generalità

Ecstasy è il nome con il quale, nel gergo comune, viene chiamata l'MDMA (o 3,4-metilendiossimetamfetamina), una droga d'abuso dagli effetti stimolanti.
Infatti, l'ecstasy possiede una struttura chimica analoga a quella della metamfetamina, una nota sostanza in grado di esercitare un'azione stimolante ed euforizzante.

Struttura chimica dell'ecstasy.
L'ecstasy - o meglio l'MDMA - è una miscela racemica, pertanto, esiste sotto forma di due differenti enantiomeri: (R)-metilendiossimetamfetamina ed (S)-metilendiossimetamfetamina.

L'MDMA fu sintetizzata per la prima volta nel 1912 dai laboratori Merck, che la brevettarono come sostanza da impiegarsi come precursore per la sintesi di potenziali farmaci ad azione anoressizzante.
Tuttavia, fu solamente negli anni '70 che l'MDMA iniziò a essere impiegata negli Stati Uniti per scopi medici nell'ambito della psicoterapia. L'uso di questa molecola continuò fino alla seconda metà degli anni '80, anni in cui ne venne dichiarato illecito l'utilizzo.
Ad ogni modo, con molta probabilità, l'uso dell'ecstasy come droga d'abuso era già diffuso da molto tempo e il fatto che questa fosse diventata una sostanza illecita non ne limitò certo il consumo, che ancora oggi avviene.
Si ritiene che il termine ecstasy (spesso abbreviato con "E", "X" o "XTC") sia stato dato all'MDMA in riferimento alla forma delle compresse in cui questa sostanza è solitamente contenuta. Tuttavia, in alcuni casi, con questo termine si vogliono indicare anche preparazioni in cui l'MDMA non è pura, ma diluita o tagliata con altre sostanze.
Per indicare l'MDMA pura in forma cristallina, invece, si utilizzano i nomi "Mandy" (diffuso nel Regno Unito) o "Molly" (diffuso negli Stati Uniti).

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Uso ricreazionale

Come accennato, sebbene l'ecstasy fosse stata pensata inizialmente come una molecola dalle potenziali attività terapeutiche, in breve tempo essa diventò una vera e propria droga d'abuso.
Infatti, l'ecstasy divenne - ed è ancora - una delle principali droghe assunte durante i rave party, poiché si ritiene che gli effetti della sostanza producano un'azione sinergica con la musica e le luci tipicamente presenti in questi rave. Altri individui ancora, invece, impiegano questa droga per "accendere" e "dare vita" al party, in virtù degli effetti stimolanti e della disinibizione che essa è in grado di generare.
Naturalmente, è chiaro che questo genere di comportamenti - oltre a essere illecito - è assolutamente pericoloso, sia per la propria salute (vedi "Effetti collaterali" e "Overdose"), sia per quella degli altri.
Inoltre, il rischio per la salute aumenta notevolmente quando l'ecstasy viene assunta in associazione ad altre sostanze psicoattive, come, ad esempio, la psilocibina, l'LSD o la ketamina.

Vie di Assunzione

L'ecstasy può essere assunta per via orale o per via inalatoria (fumata o sniffata). Tuttavia, la si trova spesso sotto forma di compresse dai colori accesi e dalle forme più disparate, che vengono assunte per bocca.
Quando viene assunta per via orale, gli effetti normalmente compaiono nel giro di 30-40 minuti e, generalmente, durano dalle tre alle sei ore.
Il picco massimo si ottiene dopo due o tre ore, mentre dalle quattro alle sei ore dopo l'assunzione della sostanza si manifestano quelli che vengono considerati dagli utilizzatori come "effetti negativi".

Meccanismo d'azione

L'ecstasy - una volta assunta - raggiunge il sistema nervoso centrale, dove esercita la sua azione stimolante.
Più nel dettaglio, l'ecstasy - quindi l'MDMA - è considerata un agonista indiretto serotoninergico, dopaminergico e noradrenergico. Questa molecola, infatti, è in grado di aumentare il rilascio di neurotrasmettitori, quali serotonina, dopamina e noradrenalina nello spazio sinaptico, sia interagendo direttamente a livello della terminazione nervosa presinaptica, sia inibendo il reuptake degli stessi, aumentando così il loro tempo di permanenza nel vallo sinaptico.
In particolare, pare che gli effetti stimolanti ed euforizzanti provocati dall'ecstasy siano imputabili perlopiù, ma non esclusivamente, all'aumento del segnale serotoninergico che essa è in grado di indurre.

Effetti Indotti

Naturalmente, sono proprio gli effetti stimolanti esercitati dall'ecstasy sul sistema nervoso centrale a essere ricercati dagli utilizzatori - occasionali e non - che impiegano questa sostanza per scopi ricreativi.
Più nel dettaglio, tali effetti consistono in:

  • Intensa euforia;
  • Effetti entactogeni, ossia aumento dell'empatia e dei sentimenti verso cose o persone, anche sconosciute;
  • Disinibizione;
  • Aumento dell'emotività;
  • Estrema sensazione di felicità;
  • Aumento della fiducia in se stessi;
  • Aumento della percezione di sensazioni;
  • Aumento dello stato di veglia;
  • Lievi allucinazioni;
  • Alterazione della percezione del tempo.

Tuttavia, va ricordato che gli effetti provocati dall'ecstasy potrebbero variare da individuo a individuo, anche in funzione della quantità di prodotto assunto.

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Effetti collaterali

Come accennato, quando l'ecstasy viene assunta per via orale, gli effetti raggiungono il picco massimo nelle prime due ore, per poi lasciare lo spazio a quelli che vengono chiamati "effetti negativi".
Tali effetti non sono altro che gli effetti collaterali derivanti da un'eccessiva stimolazione, provocata da questa droga sull'intero organismo.
Fra gli effetti avversi a breve termine, ricordiamo:

  • Midriasi;
  • Ipertermia;
  • Insonnia;
  • Disidratazione;
  • Aumento dell'attività psicomotoria;
  • Perdita dell'appetito (effetto anoressizzante);
  • Ipertensione e aumento della frequenza cardiaca;
  • Aumento della sudorazione;
  • Nausea, vomito e diarrea;
  • Disfunzioni erettili;
  • Bruxismo.

Inoltre, l'ecstasy può causare effetti collaterali che perdurano anche a distanza di qualche giorno dall'avvenuta assunzione. Fra questi, ritroviamo:

  • Stanchezza o letargia, oppure insonnia;
  • Perdita dell'appetito;
  • Trisma;
  • Stati d'ansia e paranoia;
  • Depressione;
  • Anedonia;
  • Irrequietezza;
  • Irritabilità;
  • Disturbi della memoria.

Infine, l'ecstasy è in grado di provocare effetti collaterali a lungo termine, benché la loro comparsa sembri essere correlata alla quantità di droga assunta e alla frequenza con la quale la si utilizza.
Ad ogni modo, è stato dimostrato che, a lungo termine, l'ecstasy provoca un calo dei livelli di serotonina e una riduzione della densità dei suoi recettori. Questi fenomeni possono poi portare all'insorgenza di una depressione marcata e che perdura anche quando l'assunzione della droga viene interrotta.
Oltre a questo, l'ecstasy ha la capacità di creare lesioni cerebrali e alterare le capacità cognitive dei suoi utilizzatori, soprattutto per quel che riguarda la memoria, l'apprendimento e l'attenzione. Anche se, da alcuni studi svolti in proposito, pare che questi deficit cognitivi si manifestino perlopiù negli utilizzatori assidui che assumono dosi massicce di sostanza.
Molto gravi sono poi gli effetti dell'ecstasy quando viene assunta durante la gravidanza. Infatti, questa droga - oltre a essere teratogena - induce anche cardiotossicità e neurotossicità nel feto.
Infine, in alcuni utilizzatori, l'interruzione dell'assunzione della droga provoca sintomi di astinenza. In aggiunta a ciò, l'ecstasy è in grado di indurre anche una certa tolleranza, sia per quanto riguarda i cosiddetti effetti "positivi", sia per quello che riguarda gli effetti considerati negativi.

Overdose

L'overdose da ecstasy è caratterizzata da una grande varietà di sintomi, poiché questa sostanza agisce a livello di molteplici sistemi ed organi.
Generalmente, la tossicità acuta si manifesta con la comparsa della sindrome serotoninergica, dovuta all'eccessiva stimolazione del sistema della serotonina.
Ad ogni modo, le conseguenze di un'overdose da ecstasy possono essere anche fatali, soprattutto se questa è assunta in associazione ad altre sostanze stupefacenti o psicotrope.
Inoltre, i sintomi del sovradosaggio da ecstasy possono essere ulteriormente aggravati dalla caffeina, sostanza con la quale la stessa ecstasy viene frequentemente tagliata.
Fra i principali sintomi tipici dell'overdose da ecstasy, ricordiamo:

  • Disturbi del sistema nervoso centrale:
    • Gravi deficit cognitivi e della memoria;
    • Amnesia retrograda;
    • Allucinazioni;
    • Convulsioni;
    • Sindrome serotoninergica;
    • Perdita di coscienza e coma.
  • Disturbi del sistema cardiocircolatorio:
    • Grave ipertensione o ipotensione;
    • Emorragia intracranica;
    • Disturbi della coagulazione.
  • Disturbi respiratori:
    • Sindrome da distress respiratorio acuto.
  • Disturbi dell'apparato muscoloscheletrico:
    • Rabdomiolisi;
    • Rigidità muscolare.
  • Disturbi epatici:
    • Epatiti.

Altri effetti causati dal sovradosaggio di ecstasy, sono: danni renali, iponatriemia, edema cerebrale e iperpiressia.

Interazioni

Poiché l'ecstasy è in grado di agire a livello di più distretti corporei, essa può dare origine a pericolose interazioni con altre sostanze illecite e/o farmaci.
Infatti, quando questa droga viene assunta con altre sostanze stupefacenti e psicotrope - come cocaina, LSD, psilocibina, ayahuasca, ecc. - possono avere luogo pericolose interazioni, la cui tossicità è spesso ignota, ma i cui risvolti possono essere tragici.

Allo stesso modo, l'ecstasy instaura pericolose e potenzialmente letali interazioni farmacologiche con medicinali in grado di aumentare la trasmissione serotoninergica (come ad esempio gli IMAO, ossia gli inibitori delle monoammino ossidasi) e con farmaci inibitori del citocromo P450 (come, ad esempio, il farmaco antivirale ritonavir).

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