Ketamina | Che Cos'è? Effetti, Uso, Effetti Collaterali

Con questo articolo impariamo a conoscere più da vicino l'MDMA (Ecstasy), con particolare riferimento ai suoi effetti, al meccanismo d'azione e ai possibili impieghi in campo medico

Ketamina | Effetti, Uso, Effetti Collaterali
Supervisione Scientifica a Cura del Dottor Gilles Ferraresi - Ultima revisione dell'articolo:

Generalità

La ketamina è un principio attivo appartenente alla classe degli anestetici generali, impiegato sia per uso umano che per uso veterinario.
Si tratta di un composto chirale. Infatti, all'interno delle preparazioni farmaceutiche che la contengono, la ketamina si trova spesso sotto forma di miscela racemica.
Se assunta a dosaggi inferiori a quelli necessari per ottenere l'effetto anestetico, la ketamina favorisce la comparsa di allucinazioni. Per tale motivo, questo principio attivo è diventato una droga d'abuso.

In questo articolo verranno approfonditi gli impieghi medici della ketamina, mentre per l'utilizzo come sostanza d'abuso è possibile accedere all'articolo dedicato cliccando qui.

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Indicazioni terapeutiche

Trattandosi di un anestetico dissociativo, la ketamina viene utilizzata per indurre uno stato di anestesia generale nei seguenti casi:

  • Come unico principio attivo in caso di brevi interventi chirurgici o in caso di esami medici complessi;
  • In associazione ad altri anestetici generali;
  • Prima della somministrazione di altre tipologie di anestetici generali.

Avvertenze

La ketamina può essere somministrata ai pazienti solo da personale specializzato nell'utilizzo di anestetici generali e solo all'interno di strutture specializzate e adeguatamente attrezzate per l'uso di questo genere di farmaci.
Quando la ketamina viene somministrata per via endovenosa, l'iniezione dev'essere effettuata lentamente per evitare la comparsa di effetti collaterali, quali apnea, depressione respiratoria e aumento della pressione sanguigna.
Inoltre, prima che la ketamina venga somministrata, è necessario informare il medico se ci si ritrova in una delle seguenti condizioni:

  • In caso di dipendenza, attuale o passata, da altri medicinali;
  • Si soffre - o si è sofferto in passato - di angina instabile;
  • Se si è recentemente sofferto d'infarto del miocardio;
  • Si soffre di alcolismo acuto o cronico;
  • Si soffre d'ipertensione intracranica;
  • Si è affetti da glaucoma o da lesioni perforanti dell'occhio;
  • Si soffre di disturbi psichiatrici.

Naturalmente, trattandosi di un anestetico generale, l'assunzione di ketamina può alterare lo stato di coscienza; per questo motivo, è necessario evitare di mettersi alla guida di veicoli e/o macchinari dopo l'assunzione del farmaco.

Interazioni con altri farmaci

La ketamina dev'essere utilizzata con cautela nei pazienti a cui sono già stati somministrati altri farmaci anestetici, quali alotano ed enflurano.
Inoltre, prima della somministrazione di ketamina, è necessario informare il medico se si sta assumendo qualcuno dei seguenti farmaci:

  • Barbiturici, benzodiazepine o altri farmaci deprimenti il sistema nervoso centrale, poiché questi medicinali potrebbero ritardare il tempo di risveglio dallo stato di anestesia;
  • Ormoni impiegati nel trattamento delle disfunzioni tiroidee, poiché la somministrazione concomitante di ketamina potrebbe favorire la comparsa d'ipertensione e tachicardia;
  • Teofillina impiegata nel trattamento dell'asma, poiché l'uso concomitante di questo principio attivo e di ketamina aumenta il rischio d'insorgenza di convulsioni;
  • Miorilassanti, quali la gallamina e il pancuronio.

In qualsiasi caso, prima di sottoporsi all'anestesia generale con ketamina, è sempre bene informare il medico se si stanno assumendo - o se sono stati recentemente assunti - farmaci di qualsiasi tipo, compresi i medicinali senz'obbligo di prescrizione medica e i prodotti erboristici e omeopatici.

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Effetti collaterali

La ketamina, come qualsiasi altro principio attivo, può provocare effetti indesiderati di vario genere, benché non tutti i pazienti li manifestino.
Il tipo di effetti avversi e l'intensità con cui si presentano possono variare da paziente a paziente, in funzione della sensibilità che ciascun individuo possiede nei confronti dello stesso farmaco.
Di seguito sono elencati i principali effetti collaterali che possono insorgere in seguito all'utilizzo di ketamina.

Disturbi cardiovascolari

In seguito all'iniezione di ketamina potrebbero manifestarsi effetti indesiderati come ipertensione o ipotensione, tachicardia o bradicardia, alterazione del ritmo cardiaco e arresto cardiaco.

Disturbi della cute e del tessuto sottocutaneo

La somministrazione parenterale di ketamina può provocare esantemi in corrispondenza del sito d'iniezione. Inoltre, la ketamina può causare l'insorgenza di eritemi ed eruzioni cutanee.

Disturbi oculari

La ketamina può causare nistagmo, diplopia e aumento della pressione oculare.

Patologie dell'apparato respiratorio

La ketamina può favorire l'insorgenza di laringospasmo e depressione respiratoria.

Altri effetti collaterali

Altri effetti indesiderati che possono manifestarsi in seguito alla somministrazione di ketamina, sono:

  • Reazioni allergiche anche gravi;
  • Nausea;
  • Vomito;
  • Perdita dell'appetito;
  • Aumento del consumo di ossigeno;
  • Aumento del tono e delle contrazioni muscolari;
  • Agitazione durante il risveglio dallo stato di anestesia;
  • Ipersalivazione.

Sovradosaggio

Dal momento che la ketamina può essere somministrata solo ed esclusivamente da personale altamente specializzato, è assai improbabile che possa verificarsi un sovradosaggio.
Ad ogni modo, in caso di somministrazione di dosi troppo elevate di ketamina, si può andare incontro a depressione respiratoria.

Meccanismo d'azione

L'attività anestetica della ketamina è imputata soprattutto alla sua capacità di antagonizzare i recettori NMDA per il glutammato.
Il glutammato è, infatti, uno dei più importanti neurotrasmettitori eccitatori presenti nel nostro sistema nervoso centrale.
I recettori NMDA sono recettori canale che - in seguito al legame con il glutammato - si attivano consentendo l'entrata di ioni sodio nella della cellula, favorendone in questo modo l'eccitabilità.
Pertanto, attraverso l'antagonizzazione di questo recettore, la ketamina impedisce l'entrata di ioni sodio nelle cellule nervose, ottenendo così un effetto inibitorio e inducendo lo stato di anestesia.

Modalità d'uso e Posologia

Come accennato, la ketamina viene somministrata ai pazienti solo ed esclusivamente da personale specializzato all'interno di strutture specializzate.
La ketamina può essere somministrata tramite una lenta iniezione per via intramuscolare o per via endovenosa. La dose di principio attivo da utilizzare verrà stabilita dal medico su base strettamente individuale, in funzione dell'età, del peso corporeo e dello stato di salute del paziente.
La ketamina può essere somministrata a stomaco pieno quando viene utilizzata da sola.
Se, invece, la ketamina è impiegata in associazione ad altri farmaci anestetici, allora è necessario che il paziente sia a stomaco vuoto. In quest'ultimo caso, è opportuno che il paziente sia a digiuno da almeno sei ore prima dell'inizio dell'intervento.
Quando la ketamina viene somministrata per via endovenosa, la dose di farmaco solitamente impiegata per l'induzione dell'anestesia è di 1-4,5 mg/Kg di peso corporeo.
Quando, invece, la ketamina è somministrata per via intramuscolare, la dose abitualmente utilizzata per indurre lo stato di anestesia è di 6,5-13 mg/Kg di peso corporeo.
Se la ketamina viene utilizzata in associazione ad altri farmaci anestetici, allora il medico potrebbe decidere di impiegare dosaggi inferiori rispetto a quelli sopra riportati.

Gravidanza e Allattamento

L'utilizzo della ketamina nelle donne in gravidanza e nelle madri che stanno allattando al seno non è raccomandato.

Controindicazioni

L'utilizzo della ketamina è controindicato nei seguenti casi:

  • Ipersensibilità accertata nei confronti della stessa ketamina;
  • In pazienti in cui un eventuale aumento della pressione sanguigna potrebbe generare situazioni di pericolo;
  • In pazienti che soffrono di disturbi cerebrovascolari e/o che hanno subìto traumi alla testa;
  • In pazienti affetti da gravi patologie cardiache, come, ad esempio, disturbi del miocardio o gravi insufficienze cardiache;
  • In pazienti che hanno sofferto di pre-eclampsia o eclampsia gravidica;
  • In gravidanza;
  • Durante l'allattamento.

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