Generalità
Il mefedrone - altrimenti conosciuto come 4-metil-metcatinone (o 4-MMC) - è un particolare tipo di droga sintetica, ad azione stimolante, i cui effetti sono simili a quelli di altre droghe stimolanti, quali cocaina e MDMA.
Il mefedrone fu sintetizzato per la prima volta nel 1929, ma non divenne particolarmente noto fino alla sua riscoperta nel 2003. A partire da questa data, nel giro di pochi anni, il mefedrone acquistò una maggiore fama come droga d'abuso, grazie agli effetti da esso indotti (assimilabili a quelli provocati dalla cocaina) e al suo basso costo, ma soprattutto grazie al fatto che sia la sua vendita, sia il suo utilizzo erano assolutamente legali.
Tuttavia, a partire dal 2008 l'uso di questa sostanza divenne illegale in diversi Paesi extra-europei, fino al 2010, anno in cui il mefedrone venne dichiarato illecito anche in Europa.
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Vie di Assunzione
Il mefedrone è disponibile in diverse forme (polvere bianca, capsule o compresse) e può essere assunto attraverso numerose vie.
Questa sostanza, infatti, può essere assunta per via orale, per via inalatoria (fumata o sniffata), per via parenterale (tramite iniezione) e, addirittura, per via rettale.
Quando assunto per via orale, gli effetti del mefedrone compaiono nel giro di 15-45 minuti, mentre se la droga viene sniffata gli effetti si manifestano più velocemente (nell'arco di qualche minuto), raggiungendo il picco massimo in circa mezz'ora.
Se il mefedrone è assunto attraverso le suddette vie, gli effetti da esso indotti possono durare dalle due alle quattro ore.
Se, invece, la sostanza viene iniettata, la durata degli effetti si riduce a trenta minuti circa.
Effetti Indotti ed Effetti Collaterali
Trattandosi di una sostanza stimolante, gli effetti indotti dal mefedrone - e per i quali è utilizzato come droga d'abuso - sono molto simili a quelli indotti da altre droghe stimolanti, come l'MDMA (o ecstasy) e la cocaina.
Ad ogni modo, gli effetti che si manifestano in seguito all'assunzione di mefedrone possono variare da individuo a individuo. Fra questi, ricordiamo:
- Euforia;
- Effetti entactogeni, ossia aumento dell'empatia e dei sentimenti verso cose o persone, anche sconosciute;
- Desiderio di socializzare e diminuzione delle sensazioni di ostilità;
- Agitazione;
- Alterazione della percezione del tempo e dello spazio;
- Disinibizione;
- Aumento della percezione di sensazioni;
- Aumento dello stato di veglia.
Allo stesso modo in cui il mefedrone induce questi effetti ricercati da chi ne abusa, esso produce anche una serie di effetti collaterali sull'organismo, quali:
- Midriasi;
- Diminuzione della concentrazione;
- Diminuzione della memoria a breve termine;
- Disturbi visivi (vista sfuocata);
- Allucinazioni e deliri;
- Comportamenti anomali;
- Agitazione;
- Eccessiva sudorazione;
- Nausea;
- Dita fredde e di colore bluastro;
- Mal di testa;
- Aumento della frequenza cardiaca.
Inoltre, da alcuni studi condotti su animali, è emerso che l'abuso di mefedrone potrebbe provocare danni permanenti a livello della trasmissione serotoninergica e dopaminergica. Pertanto, alla luce di quanto appena detto, si ritiene che il mefedrone possieda attività neurotossica.
Meccanismo d'azione
Il meccanismo d'azione del mefedrone è assimilabile a quello della cocaina e delle amfetamine, sostanze con le quali, fra l'altro, condivide anche parte degli effetti indotti.
Il mefedrone è in grado di oltrepassare la barriera ematoencefalica arrivando così a livello centrale.
Una volta raggiunto il sistema nervoso centrale, il mefedrone espleta la sua azione aumentando la concentrazione nel vallo sinaptico di monoamine quali la dopamina e la serotonina.
Più nel dettaglio, il mefedrone agisce come un agonista indiretto dei sopra citati neurotrasmettitori, poiché esso è in grado di aumentarne i livelli negli spazi sinaptici, sia agendo a livello della terminazione nervosa presinaptica, sia impedendo il reuptake degli stessi.
Ad ogni modo, sembra che gli effetti indotti dal mefedrone derivino soprattutto dalla sua azione su quello che è il segnale della serotonina.
Legislazione
Come accennato, dal 2010 - in Italia e in molti altri Paesi - il mefedrone è una sostanza per la quale sono vietati per legge la produzione, la detenzione, la vendita e l'utilizzo.
Per quel che riguarda la legislazione italiana, il mefedrone è inserito nella Tabella I delle Sostanze Stupefacenti e Psicotrope contenuta nel Testo Unico degli Stupefacenti, che è lo strumento con il quale lo Stato disciplina e regola tutto ciò che riguarda l'impiego delle sostanze stupefacenti, sia illecite che consentite per fini medico-terapeutici.
All'interno della Tabella I, in particolare, sono elencate alcune delle svariate sostanze stupefacenti collegate al sistema sanzionatorio per gli usi illeciti e poste sotto controllo sia a livello nazionale, sia a livello internazionale.
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