Berberina | Funziona? Fa Male? Colesterolo, Controindicazioni

In questa recensione parliamo della Berberina (integratore alimentare utile per abbassare i livelli di colesterolo e zuccheri nel sangue), analizzandone ingredienti, efficacia e modo d'uso, benefici, controindicazioni, prezzo ed effetti collaterali

Berberina
Supervisione Scientifica a Cura del Dottor Gilles Ferraresi - Ultima revisione dell'articolo:

Che Cos'è

La berberina è una sostanza vegetale (precisamente un alcaloide) utilizzata come integratore alimentare.

Tipica delle piante del genere Berberis (come il crespino - Berberis vulgaris) e Idraste (come l'Idraste canadensis), la berberina possiede diverse proprietà salutistiche, utili per il controllo del rischio cardiovascolare.

In particolare, la berberina ha dimostrato di espletare azioni:

  • ipoglicemizzanti e ipolipemizzanti (aiuta a controllare i livelli di colesterolo, trigliceridi e glucosio nel sangue);
  • ma anche antimicrobiche e potenzialmente antitumorali e immunomodulatorie.

A Cosa Serve

La berberina è un integratore alimentare utile per favorire il controllo dei livelli di colesterolo nel sangue, nell'ambito di una dieta globalmente corretta.

Intervenendo positivamente sulla lipidemia e sulla glicemia, la berberina può contribuire a ridurre il rischio di sviluppare patologie cardiache e cardiovascolari, se utilizzata nell'ambito di una dieta corretta. Si tenga infatti ben presente che un'efficace prevenzione di queste malattie non può prescindere anche e soprattutto da una dieta corretta e da un adeguato stile di vita.

Sul mercato, diversi integratori alimentari associano la berberina ad altre sostanze utili nel mantenimento di normali livelli di colesterolo nel sangue, come riso rosso fermentato, policosanoli, steroli vegetali e beta-glucani. Alcuni esempi sono dati dai prodotti: Armolipid Plus, Liposan Forte, Berberol K, Lipoglik e Kilocal Colesterolo.

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Caratteristiche

Efficacia Contro il Colesterolo Alto

Attualmente, secondo l'EFSA (autorità europea per la sicurezza alimentare) le informazioni disponibili sulla berberina sono inadeguate per supportare claims relativi all'utilità nel controllo/riduzione della colesterolemia.

Ciò nonostante, l'efficacia della berberina è stata studiata con effetti positivi in numerosi studi. Soprattutto, è stata valutata l'associazione della berberina in soggetti dislipidemici intolleranti alle statine, spesso in associazione con il riso rosso fermentato e/o altri componenti nutraceutici.

In base ai risultati di alcune metanalisi di trial clinici controllati, in pazienti con ipercolesterolemia e/o diabete mellito di tipo 2,

la berberina produrrebbe una diminuzione media del colesterolo cattivo (LDL) di 25 mg/dL, accompagnata ad una riduzione significativa della trigliceridemia e a un aumento modesto, seppur significativo, dei livelli di colesterolo HDL.

Meccanismo d'Azione

La berberina agisce sostanzialmente:

  • aumentando attività e numero dei recettori epatici per le LDL, il cui ruolo fisiologico è “allontanare” il colesterolo cattivo dal sangue;
  • riducendo l'assorbimento intestinale di glucosio, aumentandone la captazione muscolare ed epatica e migliorando la sensibilità insulinica.

Più nel dettaglio, la berberina sembra aumentare l'espressione dei recettori epatici per le LDL, inibendo la trascrizione dell'RNA messaggero che codifica per la PCSK9.

La proteina PCSK9 favorisce il passaggio del recettore epatico per il colesterolo LDL dalla superficie cellulare verso i lisosomi, che lo distruggono.

Inibendo la trascrizione dell'RNA messaggero che codifica per PCSK9, la berberina aumenterebbe quindi l'emivita del recettore; di conseguenza, aumenterebbe anche la quantità di colesterolo LDL catturato dagli epatociti e successivamente eliminato con la bile.

È interessante sottolineare come nei soggetti con ridotta efficacia (su base genetica) della PCSK9, i valori di colesterolemia LDL e rischio di infarto miocardico appaiano ridotti; si conferma così l'importanza di questa proteina nella genesi della malattia aterosclerotica coronarica nell'uomo.

L'attività ipolipemizzante e ipoglicemizzante della berberina è comunque legata a molteplici meccanismi d'azione, che includono anche:

  • l'inattivazione dell'AcetilCoA-Carbossilasi, enzima chiave nel processo di sintesi dei trigliceridi
  • l'attivazione di AMPK (AMP-activated protein kinase), che aumenta l'ossidazione di acidi grassi e in genere i processi catabolici (ossidazione degli acidi grassi, uptake del glucosio, lipolisi), inibendo per contro i processi anabolici (gluconeogenesi, sintesi degli acidi grassi, sintesi del colesterolo).

Il Problema della Bassa Biodisponibilità

Considerata la bassa biodisponibilità orale della berberina (a livello intestinale l'assorbimento è molto basso, con un'ampia variabilità interindividuale), sono state proposte diverse strategie per migliorarla. La più nota e utilizzata è l'associazione con silimarina.

La silimarina è una sostanza estratta dal cardo mariano con proprietà antiossidanti e depurative a livello epatico. La Silimarina aumenta la bio-disponibilità e l'efficacia della Berberina, altrimenti poco attiva in sua assenza.

Modo d'uso

Un dosaggio quotidiano indicativo di berberina è quello di 500 mg, due volte al dì, per cicli di due tre mesi.

La dose di berberina giornaliera, impiegata nei vari studi analizzati nella redazione di questo articolo, è compresa tra 0,5 g e 1,5 g/die.

Si consiglia comunque di attenersi a quanto prescritto dal medico o comunque ai dosaggi suggeriti dal produttore in etichetta o nel foglietto illustrativo.

Associazioni

All'interno degli integratori alimentari, la berberina è tipicamente associata ad altri principi attivi sinergici, come:

  • riso rosso fermentato, contiene una serie di sostanze (dette monacoline), tra cui la monacolina K, capace di abbassare le concentrazioni di colesterolo nel sangue. La monacolina K può essere considerata una “statina vegetale”. Ha infatti la stessa struttura chimica della lovastatina, una delle molecole di sintesi utilizzate nei farmaci anticolesterolo.
  • Coenzima Q10, un importante antiossidante. L'assunzione di statine (anche naturali, come quelle del Riso Rosso Fermentato) può ridurre i livelli di coenzima Q10, per cui è importante integrare l'alimentazione.
  • Fitosteroli (steroli e stanoli vegetali) che, come ben documentato in letteratura, possono ridurre i livelli di colesterolo nel sangue, grazie alla loro capacità di inibirne l'incorporazione nelle micelle a livello intestinale e, di conseguenza, ridurne l'assorbimento.
  • Acido Folico: contribuisce al normale metabolismo dell'omocisteina, un aminoacido naturalmente presente nel sangue. Livelli elevati di omocisteina sono considerati un importante e indipendente fattore di rischio per gli incidenti cardiovascolari.
  • Policosanoli: possono contribuire a ridurre i livelli di colesterolo agendo a livello epatico, aumentando il metabolismo delle LDL e riducendo la sintesi di colesterolo. In modo particolare l'octacosanolo potrebbe diminuire le concentrazioni sieriche di colesterolo totale e di colesterolo legato alle lipoproteine a bassa densità (LDL).
  • Omega-3: favoriscono il controllo del profilo lipidico e la diminuzione della pressione arteriosa, e rallentano la formazione della placca ateromasica e la stabilizzano, ostacolando il processo di arterosclerosi. E' noto che gli Omega-3 possiedono anche un effetto antiaritmico.
  • Berberina: esercita effetti favorenti il controllo del colesterolo e dei trigliceridi plasmatici.
  • Gamma-orizanolo: ha dimostrato di ridurre i livelli di colesterolo e trigliceridi nel plasma aumentando, proporzionalmente, la quota di colesterolo buono (HDL). Tale attività sembrerebbe riconducibile alla capacità di ridurre l'assorbimento intestinale di colesterolo, sia quello biliare che quello alimentare.
  • Beta-Glucani: sono fibre solubili contenute in quantità rilevanti esclusivamente nelle cariossidi di orzo e avena, utili nella riduzione della colesterolemia totale e soprattutto LDL. Grazie alla solubilità e all'elevato peso molecolare, in presenza di acqua i beta-glucani formano una massa viscosa in grado di condizionare diverse funzioni dell'organismo umano

Avvertenze

  • La berberina e gli altri integratori non vanno intesi come sostituti di una dieta variata, equilibrata e di un sano stile di vita.

Prima di considerare l'uso di un integratore per il controllo del colesterolo, è opportuno fare il possibile per ottimizzare la dieta e lo stile di vita, riducendo il consumo di grassi animali a favore di frutta, verdura, legumi e cereali integrali, e praticando una sana e regolare attività fisica.

Per chi ha un livello di colesterolo poco sopra la norma possono infatti bastare alcuni accorgimenti dietetici e uno stile di vita migliore.

  • Evitare grassi di origine animale (burro, strutto, panna) e sostituirli con oli di origine vegetale, come olio d'oliva e oli di semi (mais e soia).
  • Limitare il consumo di cibi troppo ricchi di colesterolo, come le frattaglie, l'anatra, i salumi e i formaggi grassi.
  • Preferire il pesce - in particolare pesce azzurro, tonno, salmone, ricchi di omega 3 - e carni bianche, come vitello, tacchino, pollo, coniglio.
  • Variare l'alimentazione, aumentando il consumo di frutta, verdura e legumi.
  • Svolgere regolare attività fisica; dimagrire se si è in sovrappeso; eliminare il fumo; tenere sotto controllo la pressione del sangue.

Se nonostante questi accorgimenti i valori di colesterolo rimangono elevati, può essere utile assumere integratori alimentari di berberina. Nei casi più severi e a forte rischio cardiovascolare, sono invece necessari trattamenti farmacologici specifici sotto controllo medico.

  • Non superare le dosi consigliate.
  • Non somministrare sotto i 5 anni di età.
  • Il prodotto dev'essere tenuto fuori dalla portata dei bambini.
  • Conservare in luogo fresco e asciutto al riparo dalla luce, dall'umidità e da fonti di calore dirette.
  • Il termine minimo di conservazione si riferisce al prodotto correttamente conservato, in confezione integra.
  • Non superare la dose giornaliera consigliata.
  • In caso di patologie chiedere consiglio al proprio medico prima di assumere un qualsiasi integratore

Controindicazioni

  • Non usare integratori di Berberina in gravidanza, durante l'allattamento e (salvo diverso parere medico) in caso di terapia con farmaci ipolipidemizzanti, antibiotici e antivirali.
  • Più in generale, se si è in terapia con farmaci di qualsiasi natura, prima di iniziare il trattamento con prodotti a base di Berberina è consigliabile contattare il medico.

Interazioni farmacologiche

Dal momento che la somministrazione orale ripetuta di berberina riduce l'attività deicitocromi CYP2D6, CYP2D9 e CYP3A4 in soggetti sani, sono da considerare possibili interazioni tra la berberina e i farmaci che utilizzano le stesse vie di degradazione (ad es. ciclosporina e tacrolimus).

Effetti Collaterali

La berberina sembra caratterizzata da un elevato profilo di tollerabilità, almeno fino a dosaggi di 1000-1500 mg/die.

Sebbene non siano state riportati gravi reazione avverse in seguito alla sua somministrazione, sono comunque possibili effetti collaterali di natura gastrointestinale (nausea, vomito, costipazione). Tra i possibili effetti collaterali della berberina, emersi per lo più nei trials che hanno impiegato dosi elevate, superiori a quelle presenti negli integratori alimentari, si ricordano stitichezza, diarrea, distensione addominale e sapore amaro in bocca.

Inoltre, poiché ad oggi mancano studi clinici a lungo termine, la sicurezza della somministrazione per tempi lunghi nell'uomo è ancora da determinare.

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