Generalità
La ketamina è una molecola ampiamente utilizzata in ambito clinico come anestetico generale di tipo dissociativo.
Tuttavia, se impiegata a piccole dosi, questa molecola è in grado di indurre allucinazioni e stati di euforia. È proprio a causa di questi effetti che la ketamina è diventata (illegalmente) oggetto d'abuso come sostanza voluttuaria.
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Storia e Utilizzi
La ketamina fu scoperta nel 1962 dal chimico americano Calvin L. Stevens.
Successivamente, nel 1970, l'utilizzo della ketamina come anestetico generale fu approvato dal governo degli Stati Uniti, che ne consentì l'impiego nei campi di battaglia durante la guerra del Vietnam.
Il passo che dall'uso terapeutico portò all'abuso di questo principio attivo come sostanza voluttuaria fu molto breve e già al termine degli anni '70 l'utilizzo illecito della ketamina come droga d'abuso era ampiamente diffuso negli Stati Uniti, così come in Europa.
Attualmente, la ketamina continua ad essere impiegata come anestetico generale, sia per uso umano che per uso veterinario.
Purtroppo, allo stesso modo, la ketamina continua ad essere utilizzata come droga d'abuso e, molto spesso, in associazione ad altri tipi di sostanze stupefacenti e/o allucinogene.
Meccanismo d'azione
L'effetto anestetico indotto dalla ketamina è dovuto alla sua capacità di antagonizzare i recettori NMDA del glutammato. Tali recettori, infatti, sono implicati nell'eccitabilità cellulare, quindi, nel mantenimento dello stato di coscienza.
Tuttavia, la ketamina è in grado di interagire anche con molti altri recettori presenti nel nostro organismo. Più in particolare, la ketamina è:
- Un debole agonista dei recettori oppioidi μ e κ;
- Agonista dei recettori dopaminergici D2;
- Modulatore allosterico negativo dei recettori nicotinici;
- Un debole antagonista dei recettori muscarinici;
- Inibitore del reuptake di monoamine;
- Inibitore dell'NO sintasi;
- Agonista dei recettori adrenergici α1 e α2.
Vie di somministrazione
La ketamina nasce come anestetico generale da somministrarsi per via endovenosa. Si presenta come un liquido incolore di aspetto e consistenza molto simile all'acqua.
Tuttavia, quando è impiegata come sostanza voluttuaria, viene sottoposta ad un processo di evaporazione in modo da ottenere una polvere bianca che, solitamente, viene inalata, ma che talvolta viene assunta anche per via orale.
Effetti indotti
La ketamina produce effetti allucinatori di durata piuttosto breve. Infatti, solitamente, la sua durata d'azione varia dai 10 minuti fino a qualche ora, a seconda della via di somministrazione utilizzata.
Trattandosi di un anestetico di tipo dissociativo, la ketamina produce effetti diversi da quelli indotti da altri allucinogeni di tipo serotoninergico (come, ad esempio, la mescalina).
Generalmente, gli effetti prodotti dalla ketamina variano in funzione della quantità di sostanza assunta.
Pertanto, possono manifestarsi effetti che vanno da una lieve stimolazione, fino ad arrivare all'euforia e, infine, alla dissociazione caratterizzata da un senso di distacco dal proprio corpo e dall'ambiente circostante (in questi casi, si parla di depersonalizzazione e derealizzazione).
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Interazioni farmacologiche
La ketamina è in grado di instaurare interazioni farmacologiche con diversi altri farmaci e sostanze, le cui conseguenze possono essere molto gravi, se non drammatiche.
Più in particolare, questa molecola è in grado di potenziare l'attività di sedativi, oppioidi, benzodiazepine, barbiturici, alcool e altre sostanze deprimenti il sistema nervoso centrale; così come è in grado di incrementare l'azione ipertensiva provocata da alcuni tipi di farmaci antidepressivi.
Queste interazioni possono essere decisamente pericolose e possono perfino condurre a risvolti fatali.
Effetti collaterali
Quando impiegata in ambito medico, la ketamina difficilmente provoca effetti indesiderati, ma nel caso in cui ciò dovesse verificarsi, tali effetti possono essere prontamente individuati e affrontati da personale specializzato con un rischio minimo per il paziente.
Naturalmente, un discorso del genere non può essere valido nel momento in cui la ketamina viene utilizzata illegalmente come droga d'abuso.
I principali effetti collaterali che possono manifestarsi in seguito all'utilizzo di ketamina sono di tipo cardiovascolare e consistono nell'aumento della pressione sanguigna e nell'alterazione del ritmo cardiaco, ma non solo. Infatti, la ketamina è anche in grado di favorire la comparsa d'ipertensione intracranica e depressione respiratoria.
Altri effetti avversi che possono manifestarsi in seguito all'assunzione di ketamina, sono:
- Eritemi ed eruzioni cutanee;
- Nausea, vomito e anoressia;
- Ipersalivazione;
- Movimenti tonico-clonici, dovuti all'aumento del tono muscolare;
- Visione doppia e aumento della pressione intraoculare;
- Apnea;
- Aumento delle secrezioni bronchiali;
- Laringospasmo;
- Anafilassi in individui sensibili.
Inoltre, non bisogna sottovalutare la capacità della ketamina di indurre tolleranza e dipendenza psichica. Tale capacità, infatti, spinge i soggetti che abusano di questa sostanza ad assumerla sempre più spesso e in quantità sempre maggiori, fino ad arrivare al sovradosaggio e, in molti casi, anche alla morte.
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