Tiroide e Tireostimolanti
E' noto come la tiroide rappresenti un organo chiave nel controllo del metabolismo periferico. Condizioni di ipotiroidismo, anche subclinico, si associano infatti a una sintomatologia che - per quanto sfaccettata - risulta ricorrente, con tendenza all'aumento del peso corporeo.
Viceversa, condizioni di tiroide iper-funzionante si associano tendenzialmente a dimagrimento e calore corporeo.
L'aumento del peso corporeo o la mancanza di calo ponderale durante fasi dietetiche ipocaloriche, sono sintomi spesso presenti nei soggetti con tiroide ipo-reattiva; in molti casi, tali segni precedono l'instaurarsi di condizioni clinicamente più gravi legate a stati carenziali di ormoni tiroidei.
Per questo motivo, la salvaguardia e lo stimolo della funzionalità tiroidea costituiscono da sempre uno dei must nelle fasi di dimagrimento.
In questo contesto, si inserisce l'uso di integratori, spesso di natura fitoterapica, in grado di sostenere, con modi e capacità diverse, la funzionalità della ghiandola tiroide. Questi integratori vengono generalmente definiti tireostimolanti.
Tireostimolanti e dimagrimento
Sebbene l'azione dei tireostimolanti sul dimagrimento non sia diretta, bensì mediata dal potenziamento dell'attività tiroidea, questi integratori vengono spesso confusi come termogenici o dimagranti.
In realtà, la loro attività biologica finale sul metabolismo piuttosto che sul peso corporeo, è appunto mediata dagli ormoni tiroidei, i quali:
- Promuovono il processo lipolitico, ottimizzando la beta-ossidazione mitocondriale, ossia il consumo di grassi a fini energetici;
- Contribuiscono, assieme ad esempio all'attività fisica intensa ed intermittente, a trasformare il tessuto adiposo bianco, detto d'accumulo, in un tessuto adiposo bruno, molto più responsivo alle sollecitazioni dietetiche;
- Incrementano il metabolismo di base, aumentando la spesa energetica a riposo;
- Migliorano il profilo glicemico, ottimizzando il consumo periferico di zuccheri e supportando il signalling insulinico.
Questi effetti, in concomitanza ad una dieta ipocalorica e ad un esercizio fisico regolare, grarantiscono una riduzione della massa grassa e del peso corporeo.
I tireostimolanti
Diversi sono gli integratori in grado di supportare la funzionalità tiroidea, nel secernere il corretto quantitativo di ormoni tiroidei.
Tra quelli più utilizzati e più efficaci, ritroveremmo:
- Lo iodio, minerale prezioso in quanto parte integrante della struttura degli ormoni tiroidei.
Carenze di iodio, anche subcliniche, sarebbero responsabili di una ridotta funzionalità tiroidea e delle relative conseguenze. - Il selenio, oligoelemento cofattore di numerosi enzimi tra i quali le tireoperossidasi, deputate alla sintesi di ormoni tiroidei attivi a partire dalla tireoglobulina.
Deficit di selenio si associano infatti a riduzione della funzionalità tiroidea e ad ipotiroidismo subclinico. - Tirosina, aminoacido chiave nella sintesi degli ormoni tiroidei, ed elemento fondamentale nel mantenere il corretto bilancio ormonale.
- Guggulsteroni, steroli vegetali, estratti a partire dalla Commiphora Mukul, che sarebbero in grado di aumentare la produzione di ormoni tiroidei, anche durante fasi dietetiche ipocaloriche, sostenendo in particolare la produzione di T3, forma biologicamente più attiva ed efficace.
- Forskolina, principio attivo, estratto dalla pianta tuberosa Coleus Forskohlii, ereditata dalla medicina Ayurvedica, che oltre alla sua attività simpaticomimetica mimerebbe l'azione dell'ormone TSH, senza tuttavia inibirne la sintesi, aumentando così la produzione endogena di ormoni tiroidei;
- Alghe come il fucus, la laminaria, la kombu, particolarmente ricche in iodio e facilmente reperibili sotto forma di estratto secco.
Sicurezza ed Effetti Collaterali
Per quanto apparentemente sicuri, ognuno di questi integratori, in particolare lo Iodio, potrebbe essere responsabile, se assunto in maniera inopportuna, di gravi conseguenze cliniche.
Il rischio di tireotossicosi ed ipertirodisimo indotto, può infatti costituire un pericolo per la salute sia in acuto (con sintomi anche gravi) che in cronico, con un deterioramento della fisiologica funzionalità tiroidea.
In particolare, in acuto, il paziente potrebbe sperimentare dimagrimento eccessivo, deperimento, intolleranza al caldo, disturbi vasomotori, tremori, difficoltà di concentrazione, indebolimento degli annessi cutanei, insonnia, stati ansiosi e tachicardia. A lungo termine potrebbe invece verificarsi nodularità tiroidea ed ipotirodismo.
L'uso di integratori tireostimolanti è pertanto controindicato in caso di gravidanza, allattamento al seno, patologie tiroidee e patologie autoimmuni.
Particolare cautela occorrerebbe anche in caso di patologie cardiovascolari e contestuale terapia farmacologica.
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