Marijuana | Che Cos'è? Effetti, Uso, Effetti Collaterali

Con questo articolo impariamo a conoscere più da vicino la Marijuana, il suo Meccanismo d'Azione, gli Effetti Prodotti, i Modi d'uso e Assunzione, ma anche gli Effetti Collaterali di un suo utilizzo sporadico e dell'abuso cronico.

Marijuana
Supervisione Scientifica a Cura del Dottor Gilles Ferraresi - Ultima revisione dell'articolo:

Generalità

La marijuana, nota anche come cannabis o ganja, è il ricavato dell'essicazione di foglie, fiori, steli e semi, appartenenti alla pianta Cannabis sativa (o Canapa indiana).
Contenente il principio attivo THC (delta-9-tetraidrocannabinolo), la marijuana è una nota sostanza psicoattiva/stupefacente, che, però, negli ultimi anni, sta acquisendo importanza anche in campo medico, come medicinale.
Sull'essere umano, il consumo di marijuana con finalità stupefacenti ha effetti fisici (problemi respiratori, problemi circolatori, attenuazione della reattività fisica ecc) e neuropsicologici (sbalzi d'umore, paranoia, allucinazioni ecc). Inoltre, secondo attendibili ricerche, crea anche una certa dipendenza, come le droghe illegali cocaina, eroina ecc.

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Cos'è la marijuana?

La marijuana è il prodotto ottenibile dall'essicazione di foglie, fiori, steli e semi, appartenenti alla pianta Cannabis sativa (o Canapa indiana).

Formula chimica del delta-9-tetraidrocannabinolo o THC.

Considerato il principale principio attivo della Cannabis sativa, il THC è una sostanza psicotropa, con proprietà antidolorifiche, euforizzanti, antinausea, antiemetiche, stimolanti dell'appetito, rilassanti, riducenti la pressione endoculare ecc.
A livello nervoso, ha affinità per i recettori cannabinoidi CB1 e CB2 e stimola il rilascio di dopamina.

La pianta Cannabis sativa e, allo stesso modo, i derivati come la marijuana contengono diverse sostanze chimiche psicoattive/stupefacenti, tra cui il noto THC (o delta-9-tetraidrocannabinolo).
Queste sostanze psicoattive/stupefacenti rappresentano il motivo per cui, in molti Paesi del Mondo, il consumo di marijuana e di prodotti di origine analoga è illegale.

ALTRI NOMI DELLA MARIJUANA

La marijuana è conosciuta nel mondo con diversi nomi, tra cui: cannabis, ganja, erba o dagga.
Secondo alcune attendibili fonti, la parola marijuana avrebbe origine messicana.

ALCUNE NOTIZIE STORICHE SULLA MARIJUANA

Alcuni ritrovamenti archeologici, con sede nell'attuale Romania, hanno dimostrato che l'essere umano faceva uso di marijuana - probabilmente durante cerimonie religiose - già durante il 3° millennio prima di Cristo.
Ci sono poi numerose evidenze di un antichissimo consumo di marijuana tra gli abitanti della Cina del 2.800-2.500 Avanti Cristo, gli Egizi, gli Assiri, gli Indù (indiani dell'India), i Nepalesi, gli abitanti della Tracia e le genti della Dacia.
Alcune di queste popolazioni, come per esempio gli Assiri, i Traci e i Daci, conoscevano già le proprietà psicoattive/stupefacenti della cannabis e facevano di quest'ultima un uso, per lo più, ricreativo.
La diffusione della marijuana in Europa Occidentale non ha una data precisa: ne parlano gli antichi Greci (con Erodoto) e gli antichi Romani (con Plinio il Vecchio).
Sicuramente, uno dei primi divieti al consumo di marijuana risale al Medioevo: in una bolla papale del 1484 Dopo Cristo, se ne proibiva l'utilizzo ai fedeli.
Secondo le cronache dell'epoca, nell'800, il consumo di cannabis diventò una vera e propria moda, tanto che a Parigi nacque un club per consumatori di marijuana; club molto rinomato e a cui presero parte anche poeti e scrittori famosi come Alexandre Dumas, Victor Hugo o Charles Baudelaire.
Le prime moderne campagne anti-cannabis iniziarono nei primi anni del XX secolo. In questi anni, i Paesi del Mondo a condannare l'utilizzo della marijuana con scopi psicoattivi/stupefacenti furono gli Stati Uniti (nel 1906), il Sud Africa (nel 1911), la Giamaica (nel 1913, quando era ancora una colonia inglese), il Regno Unito (nel 1920), la Nuova Zelanda (nel 1920) e il Canada (nel 1923).
Le indagini statistiche degli ultimi 40 anni dimostrano che la popolarità della marijuana ha subìto un ulteriore incremento: si pensi che, nel 2015, la metà circa della popolazione statunitense intervistata ha affermato di aver consumato cannabis almeno una volta nella vita.

Alcuni Paesi in cui la marijuana è illegale (o comunque ci sono delle restrizioni):

  • Italia
  • Stati Uniti
  • San Marino
  • Svizzera
  • Svezia
  • Regno Unito
  • Belgio
  • Giappone
  • Francia
  • Brasile

Alcuni Paesi in cui la marijuana è legale:

  • Colombia
  • Iran
  • Repubblica Ceca
  • Spagna
  • Uruguay
  • Corea del Nord

*Nota bene: in alcuni Paesi, la marijuana è illegale solo a certe quantità; in altri, è legale solo se ha scopo medico o scopo personale.

Usi della marijuana

La marijuana è nota per il suo utilizzo come sostanza psicoattiva/stupefacente.
Tuttavia, è bene precisare che, negli ultimi decenni, numerosi gruppi di ricerca hanno dimostrato l'efficacia del suo impiego in campo medico.

MARIJUANA COME SOSTANZA PSICOATTIVA/STUPEFACENTE

Esistono vari modi per esaltare il potere psicoattivo/stupefacente della marijuana.
Tra le modalità più diffuse, rientrano:

  • La sigaretta alla cannabis. È il cosiddetto "spinello". Si fuma come una sigaretta normale ed è, con molta probabilità, il metodo più comune e semplice per consumare cannabis.
    Spesso, i consumatori mescolano alla cannabis anche una certa quantità di tabacco.
  • La pipa alla cannabis. Si utilizza come una normale pipa al tabacco.
  • La pipa ad acqua o bong. È uno strumento particolare, che prevede la combustione della marijuana e l'inalazione del fumo derivante. La particolarità del bong è che il fumo attraversa uno strato di acqua, riposta in un apposito contenitore.
  • Il vaporizzatore alla cannabis. È uno strumento che riscalda la marijuana, vaporizzandola. I consumatori lo considerano un metodo "più sano" dei precedenti (spinello, pipa e bong), in quanto non inalano i fumi della combustione, ma soltanto vapore.

Tra le modalità meno diffuse, invece, merita una citazione particolare l'uso alimentare della farina di semi di cannabis, nella preparazione di torte, biscotti, caramelle o infusi per il tè.

L'olio estratto dai semi di canapa è particolarmente apprezzato in campo salutistico per l'alto contenuto in acidi grassi essenziali omega-3.

Hashish...

Tra chi fa uso di marijuana, è molto diffuso anche il consumo di hashish.
Ricavato dalle infiorescenze della Cannabis sativa, l'hashish è una resina lavorata che può avere consistenza collosa o solida, a seconda della modalità di preparazione.
In genere, i consumatori di hashish utilizzano questa sostanza, unendola al tabacco e fumandola come una normale sigaretta.

...ed estratti della marijuana

Dalla marijuana è possibile ricavare tre tipi di "estratti": un olio (olio di marijuana), una cera (detta anche wax o budder) e un prodotto di consistenza molto dura e di colore ambrato (noto come shatter).
I consumatori di marijuana gradiscono l'utilizzo di questi "estratti", perché contengono grandi quantità di THC. Tuttavia, proprio per lo stesso motivo che li rende particolarmente graditi, sono anche assai pericolosi per la salute.

MARIJUANA COME FARMACO

In ambito medico, la marijuana trova impiego come:

  • Antiemetico, nelle persone sottoposte a chemioterapia. I farmaci antiemetici sono i farmaci che riducono la nausea.
  • Stimolante dell'appetito, nei soggetti affetti da AIDS o malati di cancro.
  • Antidolorifico, nelle persone con sclerosi multipla.

Al momento, medici e ricercatori stanno cercando di capire se la marijuana può avere effetti positivi anche su altre patologie, come per esempio la sindrome di Tourette, il morbo di Alzheimer, la malattia di Parkinson, l'asma, l'epilessia o l'anoressia.

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Effetti

Il consumo di marijuana comporta una serie di conseguenze, sia a livello fisico che a livello neuropsicologico.

EFFETTI FISICI

Sull'organismo umano, fumare marijuana può provocare:

  • Problemi respiratori. Il fumo di marijuana irrita il tessuto ciliare delle vie aeree e quello polmonare, in modo simile al fumo di tabacco.
    È per effetto di questi processi irritativi che i consumatori di cannabis più accaniti sviluppano tosse cronica, flegma, malattie polmonari di tipo cronico e infezioni alle vie aeree.
    Al momento, i ricercatori stanno cercando di chiarire, una volta per tutte, se il consumo di marijuana aumenta il rischio di tumore al polmone.
  • Un aumento persistente della frequenza cardiaca. Capace di protrarsi per oltre 3 ore, l'innalzamento della frequenza cardiaca, indotto dalla cannabis, aumenta il rischio di: attacco di cuore, cardiomiopatia e morte cardiaca improvvisa.
  • Problemi circolatori, come ipertensione (aumento persistente della pressione sanguigna) o ipotensione (abbassamento persistente della pressione sanguigna).
    Secondo alcuni studi, inoltre, la cannabis favorirebbe anche l'insorgenza di ictus.
  • Attenuazione della reattività fisica. È per questo motivo che è vietato, per esempio, mettersi alla guida di un veicolo dopo aver consumato marijuana o prodotti analoghi.
  • Vertigini.
  • Arrossamento oculare e dilatazione anomala delle pupille.
  • Bocca secca.
  • Aumento dell'appetito.

I fumatori di marijuana, che combinano abitualmente questa sostanza con il tabacco, sono a rischio di sviluppare non soltanto le sopraccitate problematiche, ma anche quelle tipiche del tabagismo (cioè della dipendenza dal consumo di tabacco).

EFFETTI NEUROPSICOLOGICI

Gli effetti neuropsicologici della marijuana possono distinguersi in effetti a breve termine ed effetti a lungo termine.
Con inizio dopo 30-60 minuti dall'assunzione di marijuana e della durata massima di 3-4 ore, le conseguenze neuropsicologiche a breve termine consistono in:

  • Un'alterazione più o meno profonda delle capacità di senso
  • Una ridotta cognizione del tempo
  • Sbalzi d'umore, come per esempio l'improvviso passaggio dall'euforia alla depressione
  • Problemi di memoria, soprattutto per quanto concerne i ricordi più freschi
  • Difficoltà a pensare con lucidità e a risolvere facili problemi quotidiani
  • Difficoltà di movimento/equilibrio

Caratterizzate da episodi che si ripetono nel tempo, le conseguenze neuropsicologiche a lungo termine riguardano, prevalentemente, i fumatori di cannabis più accaniti, e consistono in:

  • Paranoia
  • Attacchi d'ansia
  • Allucinazioni
  • Schizofrenia
  • Depressione
  • Tendenze suicide

Uno dei principali responsabili degli effetti neuropsicologici della marijuana è il THC.

EFFETTI IN GRAVIDANZA E SUI BAMBINI MOLTO PICCOLI

Sembra che il consumo di marijuana, da parte di donne in stato di gravidanza, pregiudichi il normale sviluppo cerebrale del feto, inducendo la comparsa, alla nascita, di svariati problemi neurologici (deficit di attenzione, problemi di memoria, difficoltà di problem-solving ecc).
Attualmente, sono in corso studi finalizzati a chiarire se il consumo di cannabis, durante l'allattamento, sia dannoso in qualche modo per il neonato.

CONFRONTO TRA CHI CONSUMA E NON CONSUMA MARIJUANA

Diversi ricercatori hanno analizzato l'influenza che può avere il consumo di marijuana sulla vita delle persone, mettendo a confronto gruppi di forti consumatori di cannabis con gruppi di non-fumatori (di cannabis).
Le loro interessanti ricerche hanno dimostrato che, rispetto a chi non fa uso di marijuana, chi consuma cannabis in maniera assidua:

  • Ottiene meno soddisfazione dalla vita quotidiana
  • Gode di una minore salute mentale
  • Gode di una minore salute fisica
  • Manifesta, con maggiore frequenza, problemi di relazione
  • Ha meno successo in ambito scolastico e/o lavorativo
  • Ha una maggiore predisposizione a incidenti e infortuni

LA MARIJUANA Dà€ DIPENDENZA?

La marijuana crea dipendenza, esattamente come le droghe illegali più potenti cocaina, eroina ecc.
Tale affermazione ha, ovviamente, una base scientifica. Infatti, studi indipendenti l'uno dall'altro hanno evidenziato che:

  • Il 25-50% di chi consuma marijuana quotidianamente è dipendente dalla cannabis.
  • Il 9% circa di chi fa uso di marijuana in maniera non assidua mostra segni di dipendenza.
  • Il 17% dei giovani sotto i 20 anni che consumano marijuana non quotidianamente è dipendente dalla cannabis.

Chiaramente, i sopraccitati studi hanno preso in considerazione gruppi di consumatori di marijuana e non l'intera popolazione fumatrice di cannabis.

Approfondimento: quali sono gli effetti dell'astinenza da marijuana?

In un individuo dipendente dalla marijuana, la mancanza di quest'ultima crea una sindrome d'astinenza che dura qualche settimana, il tempo necessario all'organismo per abituarsi all'assenza della cannabis.

I sintomi tipici della sindrome d'astinenza da marijuana sono: desiderio irrefrenabile di consumare marijuana, irritazione, malumore, insonnia, ansia e ridotto appetito.
Attualmente, non esiste alcun medicinale in grado di ridurre la sintomatologia indotta dalla sindrome d'astinenza da marijuana.

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Ultime scoperte

Recentemente, diversi gruppi di ricerca hanno appurato che, negli ultimi decenni, il quantitativo di THC delle piante di Cannabis sativa è aumentato, rispetto al passato.
In altre parole, la marijuana utilizzata oggi contiene più delta-9-tetraidrocannabinolo, rispetto alla marijuana di qualche decennio fa.
Questa scoperta ha allarmato non poco le comunità medico-sanitarie dei vari Paesi, in quanto maggiore è il livello di THC e più intensi sono gli effetti del consumo di marijuana e il grado di dipendenza da quest'ultima.

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