Cos'è il tetano?
Il tetano è una malattia infettiva causata dal batterio Clostridium tetani.
Si contrae quando una ferita viene contaminata con il terreno in cui è presente il microrganismo o attraverso il contatto con superfici contaminate, per esempio dalle feci animali.
Il tetano provoca gravi spasmi muscolari e convulsioni, fino alla paralisi che inizia da viso e collo e raggiunge gli arti passando per torace e addome.
In assenza di un trattamento tempestivo, la malattia può risultare letale nel 30-50% dei casi.
Il tetano è una malattia ancora molto diffusa nel mondo. In Italia, nonostante si registri ogni anno un numero di casi limitato, l'incidenza supera quella di molti altri Paesi industrializzati.
Le persone più frequentemente colpite sono gli anziani che non hanno copertura vaccinale.
Per contrarre il tetano è sufficiente una piccola lesione: il batterio responsabile della malattia, il Clostrium tetani, penetra nell'organismo tramite tagli e ferite "insospettabili".
La vaccinazione - anche per gli adulti - rimane la migliore soluzione per una protezione efficace.
Perché si sottovaluta il rischio?
In Italia, ogni anno si registrano circa un centinaio di casi di tetano. Questo numero può sembrare basso, ma secondo uno studio pubblicato dall'Istituto Superiore di Sanità, il nostro è il Paese europeo col maggior numero di casi di infezione tetanica. In molti altri Paesi industrializzati, la malattia è meno diffusa grazie alla vaccinazione.
A rischio sono, in particolare, le persone over 65 (soprattutto donne) non vaccinate o vaccinate in modo incompleto: il 65% di loro non ha alcuna protezione contro il tetano.
La vaccinazione, infatti, è obbligatoria per i bambini a partire dal 1968 e per molti anni agli adulti il vaccino è stato proposto solo ai lavoratori maggiormente esposti al rischio di tetano e ai militari.
Il principale rischio legato al tetano è che spesso le ferite che possono portare allo sviluppo della malattia sono banali. Non è necessario, infatti, che si tratti di una ferita grave: basta pungersi con una rosa o ferirsi mentre si fa giardinaggio per venire in contatto con il batterio.
Cause
Tetano: la colpa è di una tossina
Il Clostridium tetani è un batterio gram-positivo e anaerobio, normalmente presente nell'intestino di bovini, equini e ovini.
Viene eliminato con le feci dagli animali e disseminato in natura sotto forma di spore (elementi di riproduzione dei batteri). Queste possono sopravvivere nell'ambiente esterno anche per anni e resistono sia ai comuni disinfettanti, che all'essiccamento.
Se una spora, penetrando attraverso morsi di un animale, schegge di vetro, ustioni, piaghe da decubito o ferite anche piccolissime, trova le condizioni ideali, è in grado di trasformarsi nella forma attiva del batterio; è necessaria, in particolare, l'assenza di ossigeno, come può verificarsi in presenza di ferite lacero-contuse, necrotiche, sporche di terriccio o poco irrorate dal sangue.
Dal suo ingresso, il Clostridium tetani non invade i tessuti, ma libera all'interno della ferita una tossina neurotossica, detta tetanospasmina, la cui azione è causa dei sintomi della malattia.
La tetanospasmina raggiunge il sistema nervoso centrale attraverso il sangue e il sistema linfatico. Qui si lega alle terminazioni sinaptiche bloccando la trasmissione dei segnali che in condizioni normali inibiscono l'attività dei motoneuroni. Di conseguenza, i motoneuroni diventano ipereccitabili e inducono una stimolazione non appropriata dei muscoli scheletrici.
Sintomi e Conseguenze
Quali effetti produce la tossina del tetano?
In base alla diffusione della tetanospasmina, gli effetti possono essere localizzati e coinvolgere la muscolatura posta in vicinanza della ferita oppure interessare tutto il corpo (tetano generalizzato).
- A livello locale, compaiono una sensazione di dolore e un aumento del tono muscolare nell'area interessata.
- Il tetano generalizzato, invece, provoca contrazioni e movimenti spastici, che iniziano solitamente dal capo e progrediscono verso le braccia, il tronco, l'addome e le gambe.
I sintomi del tetano compaiono, in genere, dopo 5-10 giorni, ma il periodo di incubazione può oscillare tra un minimo di 2 giorni e un massimo di 2 mesi.
Un tipico sintomo iniziale è il trisma, cioè la rigidità della mascella per la contrattura del muscolo massetere. Ciò conferisce al volto del paziente un aspetto caratteristico con una specie di sorriso fisso e il mantenimento delle sopracciglia sollevate (riso sardonico).
Il tetano può provocare anche rigidità del collo, difficoltà di deglutizione, mal di gola, febbre, irrequietezza, cefalea e convulsioni. Le contrazioni della muscolatura possono essere così violente da produrre anche fratture ossee.
La morte, quando sopraggiunge, è nella maggior parte dei casi dovuta ad asfissia conseguente allo spasmo dei muscoli laringei o toracici.
Cure
Quali sono le cure possibili in caso di tetano?
Il trattamento precoce permette di ridurre sensibilmente il rischio di decesso in caso di tetano.
Dopo una lesione cutanea, soprattutto se profonda, lacero-contusa e con penetrazione di terriccio (conseguenza di cadute, incidenti in motorino, tagli con oggetti appuntiti ecc.), è buona norma lavare e disinfettare immediatamente la ferita, quindi ricarsi al Pronto Soccorso per ricevere le cure più adeguate al caso.
- Se non si è vaccinati, infatti, è opportuno ricorrere ad una profilassi con siero o immunoglobuline antitetaniche umane e, contemporaneamente, iniziare il ciclo di vaccinazione per una protezione duratura.
- Se il soggetto è regolarmente vaccinato, invece, è sufficiente una dose di vaccino se il tempo trascorso dall'ultimo richiamo è compreso tra 6 e 10 anni.
In caso di tetano generalizzato, inoltre, per ridurre le contratture e gli spasmi, durante il ricovero ospedaliero, vengono somministrati farmaci miorilassanti.
Importante obiettivo della terapia consiste nel mantenere la pervietà delle vie respiratorie, in attesa che cessino spontaneamente gli effetti della tossina tetanica.
Vaccinazione
Quanto dura la protezione del vaccino contro il tetano?
La vaccinazione contro il tetano fa parte di quelle obbligatorie per i bambini sin dalla nascita; di solito, si somministra in associazione con i vaccini contro la difterite e la pertosse (DTaP). I
l calendario vaccinale prevede una serie di 3 dosi di vaccino:
- una prima dose al 3° mese di vita,
- una seconda al 5° mese
- una terza a 10-12 mesi.
Ci sono poi altre due dosi di richiamo a 5-6 anni e tra gli 11 e i 18 anni.
L'immunità è conferita mediante l'iniezione della tossina tetanica inattivata, che stimola l'organismo a produrre anticorpi contro la tossina.
Anche se si è stati vaccinati da bambini non è detto che da adulti si conservi un'immunità completa contro il tetano. Per mantenere la protezione dal tetano, sono necessari richiami su base decennale.
E se non si è mai stati vaccinati?
Se non si è mai stati vaccinati contro il tetano, sono previsti tre rischiami. La seconda dose di vaccino viene inoculata a 4-8 settimane dalla prima e la terza ad una distanza di 6-12 mesi.
Nel caso in cui sia passato molto tempo dall'ultima vaccinazione contro il tetano (o se si è stati vaccinati solo nell'infanzia), invece, un solo richiamo permette di riacquistare la protezione nel giro di 10-15 giorni.
Quali sono gli effetti collaterali del vaccino contro il tetano?
Molti studi hanno ormai dimostrato che il vaccino contro il tetano è sicuro.
Gli effetti collaterali possono essere locali (arrossamento, dolore e/o prurito nella zona di inoculazione) o sistemici di lieve entità (febbricola, cefalea, ingrossamento dei linfonodi e dolori muscolari). La maggior parte di queste manifestazioni si attenua spontaneamente nel giro di pochi giorni.