Obesità | Cause e Conseguenze | Trattamenti Efficaci

In questo articolo parliamo dell'Obesità, spiegandone nel Dettaglio le Cause, le Conseguenze Negative per la Salute e l'Incidenza in Adulti e Bambini. Panoramica sui Trattamenti Efficaci per l'Obesità: Dieta, Farmaci, Sport, Integratori, Chirurgia

Obesità
Supervisione Scientifica a Cura del Dottor Gilles Ferraresi - Ultima revisione dell'articolo:

Che Cos'è

L'obesità è una condizione caratterizzata dall'eccessivo accumulo di grasso corporeo.

L'aumento spropositato della massa grassa si associa a un importante aumento di morbilità. Ciò significa che le persone obese hanno un rischio molto più alto, rispetto alle persone magre, di sviluppare una lunga serie di patologie e disturbi.

In genere, l'obesità rappresenta la conseguenza di un'alimentazione scorretta e di una vita sedentaria.

La causa alla base dell'obesità riflette il meccanismo fisiologico per cui l'organismo immagazzina le calorie in eccesso, ingerite con il cibo, sottoforma di grassi nel tessuto adiposo.

La questione, che di primo acchito può risultare molto semplice, è in realtà più complessa. Esistono infatti numerose condizioni - genetiche, ambientali e individuali (stile di vita, alimentazione ed eventuali patologie) - che influenzano l'assunzione di cibo e il consumo energetico.

Indipendentemente dalla causa, quando il peso sale troppo è opportuno rivolgersi al medico.

A volte è sufficiente ridurre le calorie seguendo la dieta, bruciandone di più attraverso un'attività fisica moderata ma frequente. Altre volte il medico prescriverà delle indagini per escludere sottostanti patologie, e potrebbe ritenere opportuno somministrare dei farmaci per dimagrire.

In casi molto gravi si può intervenire chirurgicamente per ridurre le dimensioni dello stomaco, aumentando il senso di sazietà e riducendo la capacità di assorbimento delle calorie.

Obesità e BMI

L'obesità viene solitamente definita da un indice di massa corporea (BMI) pari o superiore a 30 Kg/m2.

Il Body Mass Index (BMI) - noto anche come indice di massa corporea (IMC) - è dato dal peso in kg diviso per l'altezza in metri elevata al quadrato.

Ad esempio, il BMI di un individuo alto 180cm e pesante 105kg è pari a 32,4 Kg/m2 (105/1,82), che lo classifica come soggetto obeso.

bmi

Complicanze

Quali sono le complicanze dell'obesità?

L'obesità aumenta il rischio di molte patologie fisiche e mentali.

L'eccesso di grasso corporeo mette a dura prova le ossa e gli organi interni. Aumenta anche l'infiammazione nel corpo, che si ritiene svolga un ruolo importante nell'insorgenza di malattie cardiache, cancro, sindrome metabolica, morbo di Alzheimer e varie condizioni degenerative 1, 2, 3, 4.

L'obesità è stata collegata a una serie di complicazioni per la salute, alcune delle quali potenzialmente letali:

  • diabete mellito di tipo 2,
  • ipertensione,
  • infiammazione cronica di basso grado,
  • malattie cardiovascolari (cardiopatie, ictus, malattia arteriosa periferica),
  • ipertensione arteriosa,
  • patologie osteoarticolari
  • alcuni tipi di cancro (al colon, al seno, all'endometrio, alla cistifellea, al pancreas, al rene e altri)
  • malattie del fegato (steatoepatite non alcolica)
  • malattie della cistifellea (calcoli biliari)
  • complicanze della gravidanza
  • infertilità
  • apnee notturne e altri problemi respiratori.

Incidenza

Quanto è Diffusa l'Obesità?

L'obesità rappresenta un grave problema di sanità pubblica.

Mentre è ancora acceso il dibattito se considerarla o meno una malattia, è certo che l'obesità conduca a numerosi problemi sociali in materia di occupazione, sanità e costi aumentati per la collettività.

  • Si stima che quasi il 40% degli adulti negli Stati Uniti sia obeso 5.
  • In Italia, nel 2015, il 45,1% dei soggetti di età ≥18 anni presentava un eccesso ponderale 6:
    • più di un terzo della popolazione adulta (35,3%) era in sovrappeso,
    • una persona su dieci era obesa (9,8%).

Stando a questi dati diffusi dall'Istituto Superiore della Sanità, le Regioni meridionali presentano la più alta prevalenza di persone maggiorenni obese (Molise 14,1%, Abruzzo 12,7% e Puglia 12,3%) rispetto a quelle settentrionali (Provincia di Bolzano 7,8% e Lombardia 8,7%).

Obesità Infantile

Circa il 40% dei bambini in sovrappeso continuerà ad esserlo anche durante l'adolescenza, mentre il 75-80% degli adolescenti con obesità manterrà questa condizione fino all'età adulta 7.

Dal momento che l'obesità infantile spesso persiste in età adulta ed è associata a numerose malattie croniche, esiste un attento monitoraggio del problema da parte degli enti di sanità pubblica.

Dall'analisi di un'indagine presentata il 4 maggio 2017 al ministero della Salute, emerge che il 21,3% dei bambini italiani era in sovrappeso, mentre il 9,3% risultava obeso.

Il confronto con le rilevazioni passate evidenzia un trend di lenta ma costante diminuzione per quanto riguarda la diffusione del sovrappeso e dell'obesità tra i bambini 8:

  • per l'obesità si è passati dal 12% del 2008/2009 al 9,3% del 2016, con una diminuzione relativa del 22,5%
  • per il sovrappeso si è passati dal 23,2% del 2008/2009 al 21,3% del 2016, con una diminuzione relativa dell'8% (anche se si osserva un leggero aumento, non statisticamente significativo, del sovrappeso nell'ultima rilevazione rispetto a quella del 2014)

Complessivamente, dunque, in meno di dieci anni l'eccesso ponderale (sovrappeso più obesità) dei bambini italiani è diminuito del 13% (passando da 35,2% nel 2008/2009 a 30,6% nel 2016).

Nonostante questo risultato positivo, l'Italia - insieme agli altri Paesi dell'area mediterranea - continua ad essere tra i Paesi a maggiore incidenza di obesità e sovrappeso infantile 9.

Tipi di Obesità

In base al valore di BMI, è possibile definire tre classi di obesità:

  • obesità di classe I: indice di massa corporea da 30 a 34,9
  • obesità di classe II od obesità grave: indice di massa corporea da 35 a 39,9
  • obesità di classe III od obesità grave: indice di massa corporea pari a 40 o superiore.

Occorre comunque considerare che, sebbene sia valido per la maggior parte delle persone, il BMI non distingue tra eccesso di grasso, massa muscolare od ossea, né fornisce alcuna indicazione della distribuzione del grasso tra gli individui.

Per questo, è talvolta necessario ricorrere a degli indici più accurati o ad esami approfonditi per determinare con esattezza la composizione corporea e la distribuzione dell'adipe.

Obesità Androide (a Mela) e Ginoide (a Pera)

In base alla distribuzione del grasso corporeo, si usa distinguere un'obesità centrale (o androide) da un'obesità periferica (o ginoide).

Il grasso localizzato nella regione addominale fa assumere al corpo una tipica conformazione "a mela", mentre quello localizzato nella regione glutea rende le forme corporee più simili a "una pera".

Quando il grasso localizzato sconfina negli eccessi dell'obesità, si parla quindi di:

  • obesità a mela (od obesità androide o viscerale o centrale): prevalente accumulo adiposo a livello dell'addome e del tronco;
  • obesità a pera (od obesità ginoide o periferica): prevalente accumulo adiposo nella parte bassa dell'addome, a livello dei glutei e delle cosce.
Obesità a Mela e a Pera

Sebbene l'obesità androide sia così chiamata perché tipica dell'uomo, non sono rari i casi di donne con pance prominenti e glutei "magri"; assai più rari sono invece gli uomini che sviluppano obesità tipicamente ginoidi, presentando il famoso "salvagente" (maniglie dell'amore) nella parte bassa dell'addome e glutei molto larghi e ricchi di adipe.

L'obesità viscerale è definita da:

  • valori di circonferenza vita superiori a 102 cm nell'uomo e 88 cm nella donna;
  • oppure dal valore di WHR, il cosiddetto "rapporto vita/fianchi", calcolato misurando la circonferenza vita all'altezza dell'ombelico e i fianchi nel punto di massima circonferenza; se tale rapporto (ottenuto dividendo la circonferenza vita per la circonferenza fianchi) è:
    • maggiore di 0,80 nella donna
    • maggiore di 0,90 nell'uomo
    l'obesità è considerata androide, viceversa ginoide.

Implicazioni sulla salute

Aldilà delle ripercussioni estetiche, la distribuzione del grasso corporeo incide anche sul rischio di malattia.

In particolare, da molti anni è nota la correlazione tra obesità androide e aumentato rischio di diabete insulino-indipendente, aterosclerosi e iperuricemia.

L'obesità ginoide, invece si associa soprattutto a problemi articolari alle ginocchia e circolatori a livello di gambe e caviglie.

Nell'uomo, l'obesità ginoide è spesso accompagnata a ginecomastia (sviluppo delle mammelle maschili) e ipogonadismo (ridotta funzionalità dei testicoli, con bassi livelli di testosterone).

Cause

Quali sono le Cause dell'Obesità?

Sebbene possano entrare in gioco diversi fattori nel determinarla, l'obesità è strettamente correlata all'eccessivo introito di calorie rispetto alla spesa energetica.

In pratica, le persone obese sono tali perché introducono più calorie di quelle che consumano.

Secondo gli studi, un aumento dell'apporto calorico è più che sufficiente a spiegare la comparsa dell'obesità 10. Tuttavia, occorre capire che questo eccesso di calorie è guidato anche da fattori biologici difficilmente modificabili, come la genetica e gli ormoni; in altri casi il soggetto vive in ambienti in cui le abitudini alimentari o il tipo di cibo tendono a far ingrassare e non è sempre facile cambiare usanze radicate sin dall'infanzia.

Alcune persone, quindi, sono più predisposte di altre ad ingrassare perché qualcosa le spinge a mangiare di più (o peggio) e a bruciare meno calorie 11.

D'altro canto anche le scelte alimentari sono cruciali nel determinare l'aumento ponderale. Se è vero che una caloria è sempre una caloria, è anche vero che l'impatto metabolico degli alimenti e "la loro azione ingrassante" cambia, anche a parità di calorie consumate.

Per questo motivo è importante che sempre più persone vengano educate sin da piccole a una corretta alimentazione.

Metabolismo Lento?

Molte persone obese danno la colpa della loro condizione a un fantomatico "metabolismo lento".

Sebbene questo sia probabilmente vero in termini relativi, rimane del tutto falso in termini assoluti. E' vero, infatti, che le persone obese abbiano - per singolo kg di massa corporea - un metabolismo leggermente inferiore rispetto ai soggetti normopeso 12. La situazione, tuttavia, si capovolge quando viene considerata in termini assoluti.

Secondo una recente revisione 13, il metabolismo basale è risultato mediamente pari a 0,863 kcal per kg di peso corporeo all'ora, mentre gli adulti sovrappeso od obesi (BMI ≥ 30) presentano un metabolismo basale più basso (inferiore a 0,741 kcal/kg/h).

Se sulla base di questi dati proviamo ad effettuare una simulazione tra un paziente normopeso di 70kg e un paziente obeso di 120kg, troveremo un metabolismo basale di 1613 kcal/die per il primo e di 2134 kcal/die per il secondo.

Non sorprende, quindi, che la maggior parte degli studi abbia osservato un metabolismo basale più elevato nelle persone obese, rispetto agli individui di peso normale 14, 15, 16, 17. I ricercatori osservano che ciò è in parte dovuto al fatto che le persone obese hanno una maggiore quantità di muscoli per aiutare a sostenere il peso extra 17, 18, 19.

Fattori Favorenti

La tabella seguente riporta i numerosi fattori che possono concorrere allo sviluppo dell'obesità.

Fattore Predisponente Commento
Madre sovrappeso in gravidanza Le donne che aumentano troppo di peso durante la gravidanza hanno maggiori probabilità di avere bambini sovrappeso all'età di 3 anni 20, 21.
Genitori Obesi e Fattori Genetici

I bambini che hanno genitori e nonni obesi hanno molte più probabilità di essere obesi rispetto ai bambini con genitori e nonni di peso normale 22, 23. Questo non significa necessariamente che il problema abbia un'origine genetica (potrebbe essere semplicemente frutto di una cattiva influenza sociale).
Ad ogni modo, i geni ereditati dai genitori possono determinare la suscettibilità all'aumento di peso. Studi su gemelli omozigoti lo dimostrano molto bene 24.

Taglio Cesareo I bambini nati attraverso il taglio cesareo sembrano più inclini all'obesità nel corso della vita 25, 26.
Allattamento con Latte Artificiale I neonati allattati con latte artificiale tendono ad essere più pesanti dei bambini allattati al seno 27, 28, 29. Ciò potrebbe essere dovuto al fatto che l'allattamento al seno può favorire lo sviluppo di un microbiota intestinale più sano e protettivo nei confronti del sovrappeso 30. La stessa ragione può spiegare la maggiore incidenza di obesità nei bambini nati attraverso il taglio cesareo, in quanto il parto vaginale assicura l'immediata colonizzazione intestinale con lattobacilli sani.
Farmaci

L'aumento di peso può essere un effetto collaterale di certi farmaci assunti dal paziente. Ad esempio, gli antidepressivi sono stati collegati a un modesto aumento del peso corporeo 31.
Altri esempi includono farmaci per il diabete e antipsicotici 32, 33.

Questi farmaci alterano la funzione del corpo e del cervello, riducendo il tasso metabolico o aumentando l'appetito 34, 35.

Dipendenza da Cibo

La dipendenza da cibo coinvolge le stesse aree del cervello implicate nella tossicodipendenza. Inoltre, sono coinvolti gli stessi neurotrasmettitori e molti dei sintomi sono identici 36.

Gli alimenti maggiormente a rischio sono quelli altamente elaborati e ricchi di grassi e carboidrati raffinati, come lo zucchero 37.

Il cervello potrebbe cercare una maggiore ricompensa causando forti voglie di questi cibi malsani (Junk Food). Ciò può portare a un circolo vizioso che ricorda la dipendenza 38, 39, 40.

Fino al 20% delle persone può sviluppare una dipendenza da cibo e questo numero sale a circa il 25% nelle persone con obesità o sovrappeso 41.

Resistenza alla Leptina

La leptina è un ormone molto importante che aiuta a regolare l'appetito e il metabolismo 42.

La leptina non funziona come dovrebbe in molte persone obese, perché per qualche motivo non può attraversare la barriera emato-encefalica 43.

Questa condizione si chiama resistenza alla leptina e potrebbe rappresentare un fattore principale nella patogenesi dell'obesità.

Malattie Molte condizioni mediche comuni possono predisporre all'aumento di peso. Queste includono:
  • sindrome dell'ovaio policistico (PCOS): una condizione che provoca uno squilibrio degli ormoni riproduttivi femminili
  • Sindrome di Prader-Willi: una rara condizione generica che provoca fame eccessiva
  • Sindrome di Cushing: una malattia causata dall'eccessiva quantità di cortisolo
  • ipotiroidismo (tiroide ipoattiva): una condizione in cui la ghiandola tiroidea non produce abbastanza ormoni
  • artrosi e altre condizioni che provocano dolore articolare che può sfociare in inattività fisica, quindi in una riduzione del consumo calorico
Sonno Insufficiente

Il sonno scarso ha effetti negativi su vari ormoni correlati all'aumento di peso e può contribuire ad aumentare la fame e l'appetito 44, 45, 46.

Negli Stati Uniti, un sonno insufficiente è considerato uno dei più forti fattori di rischio individuali per l'obesità. È collegato a un aumento del rischio dell'89% nei bambini e a un aumento del 55% negli adulti 47.

Condizioni socio-economiche svantaggiate Sfatando un luogo comune abbastanza diffuso, l'obesità non è un “problema dei ricchi”; o almeno, non lo è nei Paesi sviluppati: le fasce di popolazione più svantaggiate dal punto di vista socioeconomico tendono infatti a consumare più carne, grassi e carboidrati, piuttosto che frutta e verdura, e a curare meno la propria immagine e il benessere fisico 48.
Cattiva Educazione Alimentare

È stato dimostrato che insegnare ai bambini l'importanza di una dieta sana e di una corretta alimentazione li aiuterà a fare scelte migliori in futuro 49, 50, 51.

Cause Obesità

Cura dell'Obesità

Il trattamento dell'obesità non complicata si basa essenzialmente su interventi comportamentali:

  • seguendo diete ipocaloriche opportunamente calibrate;
  • aumentando gradualmente l'attività fisica.

Dieta

Sul fronte dietetico, la parola d'ordine dovrebbe essere "educazione alimentare".

Le persone che seguono una dieta restrittiva tendono infatti a guadagnare più peso nel tempo: gli studi dimostrano che "essere a dieta" è un fattore predittivo costante di aumento di peso futuro 52.

La persona obesa dovrebbe quindi concentrarsi sul nutrire meglio il suo corpo invece di privarlo.

Scegliendo i cibi adatti, la perdita di peso dovrebbe essere una naturale e graduale conseguenza, senza impazzire con il calcolo delle porzioni e senza imporsi inutili (e dannose) privazioni.

L'argomento è così vasto che consigliamo la lettura degli articoli di approfondimento dedicati:

Attività Fisica

Per i soggetti obesi che iniziano un'attività fisica per dimagrire, si richiede innanzitutto una visita medica per accertare l'idoneità alla pratica sportiva.

Se il medico dà il via libera, occorre cominciare con molta gradualità e con un ritmo molto leggero.

Si ricorda che la probabilità di infortunarsi è decisamente più alta nei soggetti obesi.

Calzature adeguate e gradualità nello sforzo sono quindi particolarmente importanti.

Potrebbe inoltre rendersi opportuno l'acquisto di un cardiofrequenzimetro. per monitorare la frequenza cardiaca in modo da allenarsi alla giusta intensità di esercizio.

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Attività Aerobica

Il centro statunitense per la prevenzione e il controllo delle malattie 52 raccomanda 150 minuti di moderata attività aerobica o 75 minuti di vigorosa attività aerobica a settimana.

  • L'obesità rappresenta una controindicazione alla corsa, poiché si tratta di uno sport fortemente impattante per le articolazioni e il peso in eccesso aggrava ulteriormente i traumatismi.
  • Per un soggetto obeso è quindi consigliabile iniziare con una semplice camminata a passo sostenuto; una volta acquisito un minimo di resistenza alla camminata si potrà aumentare la pendenza, camminando in salita per bruciare più calorie.
    • Assicurarsi di avere scarpe da ginnastica adeguate e di cambiare le scarpe usurate (indicativamente ogni 500km percorsi)
    • Aumentare gradualmente il numero di km percorsi ogni settimana senza strafare.
  • In alternativa alla camminata, è possibile cimentarsi in altre attività sportive aerobiche, come il ciclismo
  • Solo quando il peso sarà sceso a sufficienza, se le condizioni articolari e di salute generale lo permettono, sarà possibile cimentarsi in brevi tratti di corsa su superfici morbide (prati erbosi).

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Allenamento Contro Resistenza

L'allenamento contro resistenza include qualsiasi forma di esercizio che costringe i muscoli scheletrici a contrarsi attivamente.

Una resistenza (come manubri, bilancieri, elastici, macchine isotoniche o lo stesso peso corporeo) viene utilizzata per provocare intense contrazioni muscolari volontarie; tali contrazioni portano a una risposta dell'organismo, che si adatta allo sforzo aumentando massa muscolare, forza, resistenza e tono.

Mentre le attività sportive prolungate a ritmo medio-basso (come la corsa di durata e il ciclismo) fanno consumare molte calorie durante lo sforzo, l'attività fisica ad alta intensità fa bruciare calorie sia durante che soprattutto dopo la sessione di allenamento.

L'allenamento con i pesi è importante per il mantenimento del peso tanto quanto l'attività aerobica. Oltre all'attività aerobica settimanale, l'OMS raccomanda un allenamento con i pesi che coinvolga tutti i muscoli principali almeno due volte a settimana.

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Stile di Vita più Attivo

Per una persona obesa che comincia un'attività fisica da zero, è possibile adottare uno stile di vita più attivo anche se privo di attività fisica strutturata.

Come illustrato nella seguente tabella tratta da my-personaltrainer.it, è tutto sommato facile inserire attività fisica extra tra le normali abitudini quotidiane, senza doverle stravolgerle.

SEDENTARIO kcal ATTIVO

kcal

30' attesa per pizza da asporto

15

30' per cucinare

25

verdura pronta

0

15' preparazione

10

raccogliere foglie (soffiatore, 30')

100

raccogliere foglie (rastrello, 30')

150

servirsi di un giardiniere

0

30'/sett di giardinaggio

360

autolavaggio

18

lavarsi l'auto

300

lasciare il cane fuori porta

2

accompagnare il cane

125

guidare 40' e camminare 5'

22

camminare 15', 2/giorno

60

e-mailing a colleghi vicini (4')

2

camminare 1' parlare in piedi 3'

6

internet shopping (1 ora)

30

walking shopping (1 ora)

145-240

driving-in (30')

15

parcheggiare e camminare (3/sett/30')

70

pagare alla pompa

0.6

camminare per pagare

5

ascoltare seduti una lezione (60')

30

fare una lezione (60')

70

Ascensore (3°p.)

0,3

Fare le scale (3°p.)

15

Prendere ascensore 3 volte

2

1 rampa di scale 3/sett

15

Parcheggiare più vicino possibile

0,3

Parcheggiare per camminare 2' (5/sett)

8

TOTALE 237,2 TOTALE 1409

Farmaci

Attualmente il trattamento farmacologico dell'obesità può avvalersi dei seguenti principi attivi:

  • Orlistat, inibitore delle lipasi gastroenteriche, in grado di ridurre sensibilmente l'assorbimento intestinale dei grassi alimentari, tagliando così il potere calorico della dieta.
    L'Orlistat si è dimostrato efficace, assieme a un'adeguata dieta, nell'intensificare il calo ponderale e nel ridurre il rischio di recupero del peso a fine dimagrimento.
  • Bupropione, molecola in grado di agire a livello centrale, molto probabilmente ipotalamico e amigdaloideo, riducendo sia la sensazione di appetito, ma soprattutto il senso di gratificazione legato al consumo di cibo.
    Sia in modelli sperimentali che in trials clinici, il Bupropione si è dimostrato efficace nel ridurre l'introito alimentare, facilitando così il calo ponderale.
  • Naltrexone, agonista dei recettori per gli oppioidi, efficace nel ridurre la sensazione di appetito.
    Assieme al Bupropione, risulterebbe efficace nel coadiuvare il dimagrimento durante fasi di restrizione calorica particolarmente rilevanti.
  • Liraglutide, analogo dell'ormone GLP1, espleterebbe, al di là degli effetti metabolici “normoglicemizzanti” e insulinotropici, un'azione di controllo centrale dell'appetito.
    Questa duplice attività, e una buona sicurezza d'impiego, hanno permesso al Liragluride di essere utilizzato con successo nel trattamento dell'obesità.
  • Fentermina e Topiramato (associazione): approvata negli USA, ma non nell'Unione Europea

L'uso di amfetamine, come la combinazione di dexfenfluramina e di fenfluramina, oppure quella fentermina - fenfluramina o la dexfenfluramina da sola, ha avuto un grande successo negli ultimi decenni del 20°secolo.

Tuttavia questi farmaci sono stati tolti dal commercio per l'importanza dei loro effetti collaterali (soprattutto a livello cardiovascolare, con problemi di insonnia e dipendenza) e per l'incapacità di favorire il mantenimento del peso nel lungo periodo.

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Integratori

Numerosi integratori e dispositivi medici di libera vendita - se utilizzati nell'ambito di una dieta equilibrata insieme a un'adeguata assunzione di liquidi e a una regolare attività fisica - possono favorire il controllo del peso.

Per perdere peso velocemente sono sempre più diffusi appositi kit di pasti sostitutivi, dove l'alto contenuto di fibre e proteine ha nel brevissimo periodo l'effetto di limitare le calorie assunte, sostenendo il tasso metabolico e favorendo la perdita rapida di peso.

Tuttavia, questo approccio non è né sano né psicologicamente sostenibile nel medio e lungo periodo. Tali prodotti andrebbero quindi acquistati soltanto dietro consiglio medico.

Molto popolari sono gli integratori di fibre, soprattutto solubili. Integratori di glucomannano o di semi di psillio, se assunti prima del pasto insieme a generose quantità di acqua, hanno ad esempio dimostrato di ridurre fortemente l'appetito, aiutando a mangiare meno e a dimagrire.

Un'altra categoria di integratori per dimagrire velocemente è quella degli stack brucia grassi; questi prodotti tendono ad aumentare il metabolismo e l'ossidazione dei grassi a scopo energetico, ma perdono rapidamente efficacia nell'arco di 2-3 settimane di utilizzo continuato. Sono inoltre generalmente controindicati in presenza di cardiovasculopatie e ipertensione. Comprendo ad esempio:

L'argomento è piuttosto complesso e merita una trattazione a sé stante, per cui consigliamo la lettura degli articoli:

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Trattamento Chirurgico

La chirurgia per l'obesità, spesso chiamata chirurgia bariatrica o bypass gastrico, comporta la riduzione delle dimensioni dello stomaco e/o il by-pass di porzioni del tratto gastrointestiale per favorire la riduzione nell'assorbimento dei nutrienti.

Gli interventi bariatrici si basano sulla capacità di ridurre l'introito alimentare a seguito dell'intervento, sull'induzione di un malassorbimento selettivo o su entrambi.

La chirurgia bariatrica non è adatta a tutti e comporta dei rischi. In genere è riservata ai soggetti fortemente obesi o con gravi problemi di salute correlati, psicologicamente disposti e preparati a impegnarsi in una dieta speciale prima e dopo l'intervento chirurgico.

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